Nexi è pronta al suo debutto a Piazza Affari, programmato per martedì prossimo: la società specializzata nei pagamenti digitali,controllata dai fondi Bain, Advent e Clessidra e partecipata da bancari che presto saranno fuori dal capitale, verrà finalmente quotata.
Una matricola osservata con molta attenzione. Il prezzo del debutto è stato stabilito in nove euro per azione: esso si pone nella fascia più bassa della forchetta indicata al momento della raccolta dei capitali, la quale era stata definita tra gli 8,35 ed i 10,35 euro per azione. Ad ogni modo questo costo sarà in seguito ufficializzato dal consiglio d’amministrazione di Nexi e comporterà per l’azienda avere una capitalizzazione pre-market di 5,7 miliardi.
Come è organizzata l’offerta globale di Nexi? A livello tecnico la stessa, riservata solo agli investitori internazionali, prevede l’emissione di nuove azioni per un controvalore di circa 700 milioni tornanti un aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione e azioni esistenti. Un passo che come viene spiegato da una nota pubblicata a tal riguardo direttamente dalla società, è funzionale alla riduzione dell’indebitamento finanziario che (si cita testualmente, N.d.R.) “alla chiusura dell’offerta, al netto degli oneri per il processo di quotazione e per il rifinanziamento del debito pari a circa 70 milioni e all’aumento di capitale di 700 milioni, risulterà di 1,7 miliardi“.
Nel settore quel che ci si aspetta è che la quotazione di Nexi porti anche le altre matricole di seguire lo stesso iter: in particolare ci si aspetta che Sia, la controllata di Cassa Depositi e Prestiti, si comporti analogamente. Sia da sola che in aggregazione con Nexi stessa.