Le si provano tutte per evitare la procedura di infrazione da parte dell’Europa: anche l’ìmpegno di parte dei dividendi di Bankitalia oltre a quelli di Cassa Depositi e Prestiti. Una mossa che dovrebbe bloccare il problema nella più negativa delle ipotesi almeno fino a tutta l’estate.
Ma che fa discutere e non poco: il debito è altro, rientrare nelle percentuali accettabili secondo le norme europee è necessario ma sarebbe più naturale e giusto utilizzare quel che “avanza” da quota 100 e dal reddito di cittadinanza. Il perché questa strada non è stata percorsa deve essere ricercato nel fatto che al momento il ministero delle Finanze non è in grado di presentare delle cifre esatte all’Europa e quindi non si può stabilire se i fondi disponibili possano essere usati per la coperture.
Al contrario i dividendi sopra descritti sono numeri certi che possono essere utilizzati senza per questo dare vita a nuove tasse e nuovi tagli alla spesa. C’è chi giudica questa manovra praticamente “borderline“: in teoria però darebbe modo al Premier Giuseppe Conte ed al Ministro dell’Economia Giovanni Tria di arrivare come anticipato, almeno a settembre. Già da ora si sa comunque che, grazie ad numero più basso di domande relative al reddito, vi dovrebbe essere un cospicuo tesoretto al quale comunque fare riferimento all’interno della lettera.
La riduzione del deficit è necessaria, come già sottolineato, e per fortuna sembra che almeno Palazzo Chigi e Colle siano sulla stessa linea di pensiero: questo potrebbe rendere più semplice la risoluzione del problema nonostante le diatribe politiche sempre in atto.
Photo Credit | istock