E’ saltato l’incontro tra i commissari di Alitalia ed i sindacati: un tavolo di trattativa informale il cui scopo era quello di evitare, se possibile, lo sciopero previsto per il prossimo 6 settembre. Nessuna nuova data è stata programmata al momento.
Sciopero e esuberi tema dell’incontro tra le parti per Alitalia
Oltre che del possibile stop di inizio settembre, nel corso del vertice tra le due parti, si sarebbe dovuto fare il punto sul piano industriale della nuova Alitalia che, come ormai è ben noto, prevederà un numero importante di esuberi sia per ciò che riguarda il personale di terra che quello di aria. Un nodo importante da discutere sia per i protagonisti della cordata di salvataggio del vettore sia per i lavoratori che potrebbero veder venir meno il loro posto di lavoro. Come ragione ufficiale del rinvio è stato comunicato il sopraggiungere di impegni improrogabili da parte dei commissari straordinari ma per molti esponenti del sindacato la vera motivazione è da ricondurre all’attuale situazione politica ed alle incertezze ad essa relative.
A seconda infatti di come sarà composto il nuovo Governo ci si dovrà accertare che seguirà le indicazioni del precedente esecutivo e questo si traduce, automaticamente, nell’impossibilità attuale di poter discutere della situazione in modo serio e completo. In fin dei conti la presenza del Mef nella cordata è sicura: comprendere quale indirizzo prenderà il nuovo governo sarà basilare.
Importante riprogrammare l’incontro per Alitalia
E’ molto importante che i contatti tra i commissari straordinari di Alitalia ed i sindacati riprendano. Il segretario generale della Fit Cisl, Salvatore Pellecchia ha infatti individuato e sottolineato quello che è il punto della situazione:
È opportuno che l’incontro venga riprogrammato rapidamente; il tempo che scorre non è neutro ai fini della risoluzione vertenza Alitalia, tutti sanno che c’è una perdita strutturale e che i commissari non vi possono far fronte, occorrono azioni industriali.
Per il presidente dell’Anpac Antonio Divietri a rappresentare un ostacolo in questo caso non è la crisi di governo ma quelli che si riveleranno i finali accordi commerciali che farebbero divenire Alitalia una sorta di “sussidiaria” di Delta. Ha spiegato ai microfoni dell’Agi:
Non c’entra la crisi, oltretutto dovevamo incontrarci perché dovevano darci notizie sullo stato di avanzamento lavori sugli accordi, e questo è qualcosa che prescinde la crisi di governo che, di certo, può aggravare la situazione di Alitalia, ma non è che non fa andare avanti le discussione.
Il fatto che al momento del negoziato tra Delta e gli altri partner non vi siano particolari ufficiali diffusi rende i sindacati più agitati di quanto sarebbero se al contrario vi fossero notizie certe: da quel che verrà deciso nel vertice di Atlanta infatti dipende il futuro di molte persone, non solo della compagnia.