La nuova Alitalia non cede di un millimetro alle pressioni provenienti dall’Antitrust europeo e invia una missiva di ben trentadue pagine dove vengono non solo riportati i chiarimenti richiesti ma anche tutti i numeri e le spiegazioni necessarie da fornire per ottenere finalmente una quadra sulla partenza della newco anche da Bruxelles.
Una lettera di ben trentadue pagine
Il documento è stato protocollato il 21 gennaio, e come rivela il Corriere, in pratica il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha inviato alla Direzione generale della Concorrenza della Commissione europea una buona parte delle risposte richieste ai 123 quesiti posti dall’Antitrust europeo nella sua lettera dello scorso 8 gennaio. Ma quale è il suo contenuto?
Dalle indiscrezioni pubblicate dalla testata, nella missiva è stato ricordato alla Commissione Europea che Italia Trasporto Aereo Spa (ITA) è una società pubblica dato che al momento l’unico azionista è proprio il ministero dell’Economia: successivamente entreranno nel capitale aziende private e sarà valutata la quotazione in Borsa. Altro nodo affrontato nella lettera è quello della discontinuità richiesta da Bruxelles ad ITA: anche su questo punto sono state date le giuste indicazioni, sottolineando come la newco sia qualcosa di diverso anche dall’Alitalia in amministrazione straordinaria. E per ciò che concerne il piano industriale 2021-2025 è stato sottolineato come lo stesso non sia definitivo e che bisognerà tenere conto, per ciò che lo concerne, anche dell’evoluzione della pandemia.
Piano industriale e dipendenti
Una risposta importante, data alle richieste di chiarimento da parte della Commissione Europea, è quella data relativamente alle acquisizioni: il Ministero sottolinea infatti all’Antitrust europeo che al contrario di ciò che era stato sostenuto nella missiva dell’8 gennaio “non è stata ancora conclusa alcuna acquisizione” degli asset di Alitalia in amministrazione straordinaria e che sarà compito del commissario straordinario decidere come e quando. A livello economico, viene sottolineato come ITA punti a un ritorno sull’investimento del ministero dell’Economia del 10% nel 2025
All’interno della lettera è stato affrontato molto, a partire dalle possibilità di guadagno reali, fino ad arrivare all’analisi dell’iter di contatti tra la vecchia Alitalia e ITA. Ma non solo: già in questo primo contatto, la società aerea ha affrontato anche la problematica dell’occupazione, tema molto caro e difficile dell’intera operazione.
All’interno del piano industriale l’idea è quella di partire con 5.200-5.500 dipendenti, ovvero la metà di quelli legati all’attuale Alitalia. ITA ha fatto sapere che assumerà il personale dal mercato e prenderà in considerazione solo le migliori soluzioni. Prenderà da Alitalia solo se sarà la cosa migliore da fare e attraverso contratti basati su criteri nuovi, definiti da ITA in termini di remunerazione e produttività.