Osservare le banche italiane rende possibile evidenziare una situazione che qualche anno fa sarebbe apparso assurda prevedere: ovvero una transizione digitale sempre in crescendo e la crescita importante del fintech sul territorio. E’ il nuovo Rapporto sulla finanza sostenibile della Fondazione per la Sussidiarietà che ci racconta come sia cambiato il comparto in dieci anni.
Meno sportelli e calo efficienza
E si scopre come dal 2011 siano spariti circa10.000 sportelli bancari: da 34.036 a inizio 2010 si è arrivati ai 24.312 all’inizio del 2020, corrispondenti al 30% in meno della totalità. Un calo netto ed evidente che non va però a scalfire la media di 39 sportelli ogni 100 mila abitanti che ci colloca al quarto posto in una ipotetica classifica tra gli Stati membri, tenendo conto che la media europea è pari a 22. Sono la forza della spinta digitale, una concorrenza sempre più forte e la necessità di vincere la competizione implicita sulla sostenibilità a favorire questo netto cambiamento che sta “rivoluzionando le banche e le relazioni con i clienti“, come commentato da Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione.
In Italia non mancano gli sportelli ma a quanto pare si pecca nell’efficienza: ai primi posti si trovano infatti la Finlandia (5), l’Olanda (9), la Germania (11) e l’Austria (12), mentre agli ultimi il Portogallo (38), l’Italia (39), la Spagna (50) e la Bulgaria (60). Va detto per ciò che concerne le reti bancarie continentali, le stesse sono state tagliate di circa un terzo, mentre in Italia di un quinto. In quanto a presenza, tornando a parlare del nostro paese, il maggior numero di filiali è registrabile al nord, mentre nel sud della penisola la media per abitanti è più in linea con quelle europee. Come spiegato anche da coloro che hanno prodotto il rapporto:
In Italia le banche hanno storicamente privilegiato le aree più sviluppate, con maggiore presenza di imprese e clienti ad alto reddito. Nei prossimi anni le reti saranno ottimizzate, avvicinandoci agli standard europei.
Statisticamente parlando il 75%degli sportelli è legato a banche Spa, il 17 da quelle di credito cooperativo e il 6% appartiene a quelle popolari: sono “solo” 135 le filiali presenti sul territorio.
Cresce l’home baking
Alla chiusura degli sportelli corrisponde, sebbene non propriamente in relazione causa-effetto, una crescita importante dell’home banking. In dieci anni sono infatti raddoppiati coloro che utilizzano la rete per eseguire operazioni sul proprio conto, passando dal 18% al 35%. L’Italia, nonostante i passi da gigante da questo punto di vista, soprattutto nel corso di questo ultimo anno perché spinta in parte anche dalle restrizioni legate al coronavirus, è molto al di sotto della media europea pari al 58%.
Le maggiori economie come Spagna (62%), Germania (65%), Francia (66%) e Gran Bretagna (77%) presentano i maggiori tassi di diffusione.