La Banca Centrale Europea lancia l’ipotesi di modifica al piano di aiuti sui titoli di Stato e il mercato reagisce nell’immediato: nel pieno dell’incertezza di quello che potrebbe accadere lo spread sale, tracciando la via di quanto sarà necessario fare attenzione nei prossimi mesi.
Mercato ha reagito a parole presidente BCE
Una reazione di getto al potenziale futuro dei titoli di Stato e il mercato non rimane a guardare: si parla davvero di un piccolo accenno ma importante da parte del presidente della BCE Christine Lagarde per quel che concerne il programma di acquisti pandemici, fino a ora considerato un ottimo paracadute finanziario per gli Stati membri. Si discute del Pepp e lo spread BTp-Bund è tornato a farsi sentire, salendo sensibilmente. Non vi era stato nessun movimento nel mercato fino a che la presidente Lagarde non ha pronunciato queste parole nel corso della conferenza stampa:
Allo stato attuale mi aspetto che il programma di acquisti pandemici Pepp termini alla fine di marzo. Cosa la Bce farà successivamente? Questo è un tema su cui discuteremo al prossimo meeting del consiglio, a dicembre.
Nulla è stato modificato della politica monetaria dell’Unione da parte della Banca Centrale Europea, ma sono bastate queste parole per far preoccupare gli interlocutori del mercato dei titoli di Stato: ciò che ha dichiarato fa intendere infatti che programma pandemico di acquisti di bond si fermerà a marzo 2022 senza ulteriori proroghe e che potrebbe esservi la possibilità di non riuscire a evitare uno “scalone” degli acquisti.
Italia in situazione molto particolare
È proprio questo il particolare che preoccupa gli investitori e questo dipende dal fatto che il presidente Christine Lagarde ha fatto capire che sebbene la BCE rimarrà orientata verso una politica accomodante, tra quattro mesi la rete di protezione nei confronti dei titoli di Stato potrebbe essere ridotta. Sebbene al momento non vi sia alcuna certezza di quel che accadrà, il mercato ha reagito.
In un simile contesto a essere più colpiti saranno i paesi del sud Europa, tra i principali beneficiari del Pepp e in particolare l’Italia a causa del suo alto debito e del fatto che abbiamo sensibilmente goduto delle agevolazioni che il programma ha fornito. Vi è poi un ulteriore motivo tecnico che potrebbe influenzare in modo “negativo“, ovvero i nostri contratti future efficienti, rispetto a quelli degli altri Paesi, che portano l’Italia a essere oggetto di vendite Il fatto che la crescita economica stia andando meglio del previsto potrebbe arginare questo fenomeno: ciò non toglie che bisogna fare attenzione e tenere sotto controllo i movimenti dei BTp.