Eni decide di fare le cose in grande, anche all’interno del settore della sostenibilità ambientale ed energetica: nasce per questo motivo Plenitude, società che integra al suo interno la mobilità elettrica, le energie rinnovabili e il settore Retail. Un approccio che sottolinea come l’azienda sia in prima linea anche lungo la strada della decarbonizzazione.
Eni in prima linea su energie rinnovabili
Eni è un’azienda energetica che lavora in campo italiano e internazionale da decenni al top e non stupisce che abbia deciso di dare lo spazio dovuto alle energie rinnovabili e a loro sfruttamento facendolo diventare parte del proprio percorso di sviluppo. Stefano Goberti sarà l’amministratore delegato della nuova compagnia, la quale verrà quotata in Borsa nel 2022. È stato sottolineato come sul mercato sarà immessa una quota di capitale compresa tra il 20 e il 30%. Spiega l’ad di Eni Claudio Descalzi:
L’Ipo di Plenitude è un caposaldo della nostra strategia di decarbonizzazione e un passaggio fondamentale della trasformazione in atto di Eni. E’ il primo passo nella creazione di un soggetto industriale e finanziario volto a ridurre le emissioni di CO2 Scope 3 (quelle indirette dovute all’attività dell’azienda), e si inquadra nel nostro più ampio impegno volto a creare valore attraverso la transizione energetica.
A spingere Eni verso un simile percorso è senza dubbio in buona parte la necessità di muoversi in modo adeguato e valido sia per loro che per i propri consumatori per quel che riguarda il mercato dell’energia e per ciò che concerne il bisogno di muoversi su un binario di sostenibilità per il futuro: è innegabile che se non verrà intrapresa dall’essere umano una strada di sviluppo caratterizzata da sostenibilità, le nuove generazioni potrebbero trovarsi a non avere risorse da sfruttare è un ambiente di vita ostile.
Importante sostenere la transizione energetica
Come viene sottolineato dall’amministratore delegato di Eni, la transizione energetica è prima di tutto una sfida di tipo tecnologico per l’essere umano. Ed è proprio per questo motivo che la società ha deciso d’intraprendere questa strada. Eni dal canto suo ha anche un asso nella manica: ha sviluppato e implementato delle tecnologie proprietarie che le hanno consentito di ottenere un vantaggio competitivo all’interno del settore. Agendo in questo modo sarà quindi possibile attirare nuovo capitale sul mercato, il quale darà modo di sostenere la transizione energetica necessaria grazie alla liberazione di valore.
Secondo l’ad di Plenitude Goberti, la società deve essere considerata come la imposto della strategia di decarbonizzazione dell’azienda grazie al suo modello di business capace di fornire al mercato prodotti decarbonizzati, sui quali basare il raggiungimento di un livello di emissioni di anidride carbonica Scope 3 pari a zero entro il 2040.