L’acquisizione di Banca Carige da parte di un altro istituto finanziario è un passo più vicina e a conquistare l’esclusiva, alla fine, è stata Bper che dopo il tentativo di offerta non vincolante andata male nel dicembre 2021 è stata scelta, in mezzo ad altri da Fitd per dare il via alle trattative che porteranno alla cessione di capitale dell’istituto genovese.
Via libera dal Fitd grazie a compromesso raggiunto
Il Fondo interbancario di tutela dei depositi, a margine di un vertice appositamente organizzato ha deciso di optare per la cessione di Carige a Bper. Come attuale socio di maggioranza della banca genovese Fitd ha dato l’esclusiva a Bper, lasciando a bocca asciutta sia il fondo Cerberus che Crédit Agricole. Conclusasi questa parte della procedura, si potrà partire con i lavori di due diligence, al fine di raggiungere la firma di un contratto “nel più breve tempo possibile” e comunque “non oltre il 15 febbraio 2022”. Sono questi i limiti che sono stati imposti e che sono stati condivisi da Fitd in una nota dedicata. Tempi necessari e sufficienti per poter beneficiare della trasformazione di dta per 300 milioni in crediti fiscali. Una volta finita questa parte di lavoro, Bper lancerà un’Opa a 0,80 euro sul 20% di Banca Carige che non si trova in mano al fondo.
La storia di questo accordo trovato inizia con l’offerta non vincolante presentata lo scorso 14 dicembre da Bper nei confronti del capitale di Carige: un tentativo rispedito al mittente da parte del Fondo interbancario che aveva deciso muoversi in maniera molto cauta in materia, rifiutando l’offerta grazie all’incompatibilità tra la proposta fatta dalla banca emiliana e lo statuto approvato lo scorso anno dove l’articolo 35 rendeva possibile ricapitalizzazioni fino a 600-700 milioni, al di sotto di quella che è stata la prima richiesta di Bper in tal senso.
Trattative importanti per raggiungere accordo
È importante sottolineare che nonostante il rifiuto, Bper aveva comunque lanciato messaggi di apertura volti alla possibilità di ricercare un compromesso valido per entrambe le parti, tenendo da conto anche della esclusiva da ottenere. Le trattative avevano però subito un ulteriore ritardo con il presentarsi dell’interesse dei francesi, almeno fino all’offerta di rilancio di Bper: una ricapitalizzazione di “soli” 530 milioni che rientrava a pennello nelle condizioni di richiesta del Fitd.
Bper espresse già in passato interesse per Carige nel 2017, convertendo in azioni parte dei subordinati in portafoglio acquisendo del capitale: ora assistita da Mediobanca e Rothschild, ha presentato una proposta che se andrà in porto cambierà in meglio le condizioni di Carige ma anche l’assetto bancario nazionale.