Tim si trova, proprio nel momento in cui sta verificando le condizioni che potrebbero portare KKR avanti in una possibile acquisizione di capitale, con una nuova offerta tra le mani. È arrivata infatti anche quella non vincolante di CVC che sarebbe interessata a uno specifico segmento.
Tim tra due importanti “fuochi”
Andiamo però con ordine, partendo dal presupposto che non sia stato un caso che in questi giorni le azioni di Tim siano state particolarmente attenzionate. A prescindere dallo stato dei colloqui infatti non bisogna dimenticare che al momento l’azienda italiana di telecomunicazioni si trova in mezzo all’interesse di due importanti fondi. E la sua attrattiva si riflette sulla percezione del suo valore per gli investitori.
Su richiesta della Consob e per fare chiarezza, Tim ha reso noto che “proseguono le interlocuzioni con Kohlberg Kravis Roberts al fine di acquisire le indicazioni necessarie per giudicare concretezza, attualità e attrattività della manifestazione non vincolante ed indicativa di interesse inviata il 17 novembre 2021“.
Queste procedure, per la loro portata e importanza sul lungo raggio devono essere ovviamente gestite e studiate in modo opportuno. La posizione di KKR ovviamente è al momento la più interessante, dato che è possidente già di un buon 37,5% di Fibercop, la rete secondaria e che il fondo, inviando una lettera al cda dell’ex monopolista delle telecomunicazioni ha fatto sapere alla società dello stato dei propri colloqui con le istituzioni, ritenuti “positivi” e che non vi sarebbero impedimenti di sorta se le parti volessero discutere del progetto di rete unica con Open Fiber, parte anche del piano strategico 2024 di Tim e particolarmente voluta dai soci Vivendi e Cassa Depositi e prestiti.
Ecco l’offerta di CVC
Tornando a parlare dell’offerta di CVC arrivata sul tavolo di Tim, nello specifico si tratta come già anticipato di una offerta non vincolante “per una partecipazione di minoranza in una società, da costituire in caso di perfezionamento dell’operazione, nella quale sarebbero incluse le attività della divisione Enterprise di Tim (cioè connettività e servizi Ict) oltre a quelle di Noovle, Olivetti, Telsy e Trust Tecnologies“, come reso noto dalla stessa Tim.
Secondo Reuters l’offerta sarebbe pari al 49% della divisione, con l’aggiunta di una richiesta di esclusiva di dieci settimane, di cui otto legate alla due diligence. Da indiscrezioni stampa è emerso che la scorsa settimana CVC avrebbe ottenuto il via libera per un assessment, traducibile in una mini due diligence ristretta ai ricavi e ai costi sugli asset che rimarranno parte della ServiceCo.
Gli esperti di Equita SIM, i quali tra le altre cose hanno confermato il loro giudizio Hold sul titolo e un target price di 0,40 euro, sostengono che per il momento quel che concerne KKR le ipotesi di valorizzazione negli asset singoli dovrebbero essere valutati come più veritieri in possibilità rispetto a un’offerta riguardante l’intera società.