C’è tensione in Agcom sulla rete unica? E non si sta esagerando se si pensa alle posizioni prese dalla commissaria Elisa Giomi e dal presidente Giacomo Lasorella. Il quale sottolinea che nulla è stato ancora deciso.
Cosa non va nella procedura per la rete unica?
La prima ha spiegato, riassumendo, che gli accordi presi tra Tim e Open Fiber scavalcano la regolamentazione del Garante. Il secondo ha richiesto che dichiarazioni di questa portata venissero fatte a borse chiuse. È facile infatti comprendere quanto ampie possano essere le conseguenze sul valore delle azioni delle società coinvolte in caso di dichiarazioni di livello.
Potrebbero infatti presentarsi dei cambiamenti in grado di rendere più difficile la gestione delle operazioni. Facciamo però un passo indietro per capire, nello specifico, quali sono state le dichiarazioni della commissaria Giomi.
Mentre AgCom era impegnata ad approvare il coinvestimento, Tim e Open Fiber raggiungevano accordi per condividere, fuori dall’articolo 76 del Codice europeo delle comunicazioni elettroniche, le infrastrutture di rete. A distanza di quasi due mesi dall’approvazione di AgCom dello schema finale dell’offerta di coinvestimento si sta verificando quanto avevo precedentemente segnalato. Il mercato detta le regole e il coinvestimento reale prende forma fuori dalle competenze del regolatore di settore.
In poche parole, secondo la commissaria gli interlocutori coinvolti nella rete unica starebbero tracciando un percorso alternativo di azione. Sia per quel che concerne la governance che le infrastrutture. E questo non corrisponderebbe a quel che l’Authority aveva approvato per Tim.
Importante dello schema presentato a Bruxelles
A tutto ciò deve essere aggiunta l’uscita di alcune indiscrezioni legate alla valutazione da parte di Agcom. In merito a cosa? Sulla “richiesta di Tim di indicizzare i prezzi dell’offerta di coinvestimento al tasso di inflazione e sull’eventualità di ritirare la notifica dello schema di coinvestimento alla Commissione europea“. Quest’ultima è chiamata a dare il suo parere prima del provvedimento finale del Garante.
Lo schema ha portato l’Antitrust a esprimere due opinioni in merito alla rete unica. La prima che al momento nessun operatore deve avanzare proposte od osservazioni. La seconda riguarda il fatto che non sarebbe un’azione neutra da parte dell’Agcom il ritirare la notifica alla Commissione Europea. Sia dal punto di vista procedurale che da quello delle aspettative delle aziende coinvolte.
E’ importante ricordare che il modello sottoposto a confronto a Bruxelles prevede che l’impegno sui prezzi sia vincolante sia per Tim che per gli altri interlocutori. Ragione per la quale sarebbe importante per Elisa Giomi poter contare fin da ora su una idea del ruolo di mercato che potrebbe avere “un monopolista di rete a controllo pubblico“.