Cosa sta succedendo con Credit Suisse? A quanto pare quello che diverse persone stavano profetizzando da giorni: il titolo è crollato presso la Borsa di Zurigo.
Problemi per Credit Suisse
Credit Suisse è una delle banche europee generalmente più solide. Cosa ha portato a questo crollo? La perdita è stata rilevante, dato che parliamo del 12% rispetto alla chiusura del precedente fine settimana. Fortunatamente alla chiusura di lunedì il titolo ha praticamente ritrovato la parità. Grazie ai commenti di esperti e analisti che hanno appoggiato le spiegazioni del vertice della banca.
Argomentazioni che sono sembrate valide e che riguardano la presenza di una buona base di liquidità. Non dobbiamo dimenticare che l’istituto gestisce 1,45 miliardi di miliardi di franchi di asset. E dispone quindi di un ampio capitale per reagire alla volatilità del mercato e alla sua incertezza.
Nonostante ciò rimangono alti i costi delle assicurazioni del debito della banca che sembrano non essere intenzionati a scendere su breve periodo. La bufera che ha trovato compimento lunedì 3 ottobre era in pratica iniziata già dal venerdì precedente. Quando era uscita una nota dell’amministratore delegato Ulrich Koerner basata sulla minimizzazione delle speculazioni relative al nuovo piano industriale. Questo verrà pubblicato il prossimo 27 ottobre e il manager, pur sottolineando la solidità dell’istituto, ha sostenuto che lo stesso fosse in un “momento critico”.
Inutile dire che la situazione, fomentata da diversi commenti pubblici presenti su Twitter, tra sabato e domenica sia degenerata fino al crollo delle azioni di lunedì mattina.
Cosa ne pensano gli analisti
Commentando ciò che è successo, gli analisti di Citigroup hanno comunque sottolineato che la posizione di liquidità di Credit Suisse è molto sana. E che la preoccupazione in realtà è più collegata a una potenziale salita dello spread. Questo dipende dal fatto che nel caso lo stesso salisse i costi di finanziamento concernenti la banca salirebbero di conseguenza.
Bloomberg sostiene che gli analisti di Lehman Brothers si aspettano una ricapitalizzazione “altamente diluitiva“. Una posizione che non è condivisa dai colleghi di Citigroup. A ogni modo è idea generale che non sia possibile un default della banca data la sua solidità e le sue dimensioni. Considerando più probabile un salvataggio statale o un’acquisizione da un concorrente nel caso dovesse essercene bisogno.
Il 2022 non è stato effettivamente un grande anno per Credit Suisse, mentre sono cresciuti raggiungendo i valori più alti rispetto al 2009 i prezzi dei credit default swap. Questi sono prodotti che assicurano contro il fallimento di uno stato o di una società. Solo il lancio del piano industriale potrà darci ulteriori indicazioni rispetto alle condizioni del gruppo.