Bankitalia è fredda sulla manovra. La banca centrale italiana ha fatto sapere, nel corso di un’audizione dedicata, come in particolare sul contante siano presenti delle criticità in quanto a contenuti.
Contante e Pos temi scottanti
Più nello specifico Bankitalia sostiene che quelle che sono le disposizioni in materia di pagamenti in contante e che limitano le sanzioni per coloro che non sono in regola rischiano di porsi in contrasto con il PNNR. Più nello specifico con quella che è la spinta alla modernizzazione e la lotta all’evasione fiscale che animano questo progetto. Lo ha spiegato Fabrizio Balassone, capo del servizio struttura economica del dipartimento economia e statistica.
Secondo i conti fatti da Bankitalia l’importo lordo della manovra è pari a 39,2 miliardi. Al momento l’istituto preferisce non esprimersi più nello specifico sul tema. Ha infatti sottolineato di aver ottenuto da poco gli allegati tecnici e che non si esclude che vi possa essere qualche arrotondamento nel frattempo.
La banca centrale italiana ha già sottolineato in passato alcuni aspetti definiti critici che sono stati ritrovati in questa manovra con misure similari a quelle del passato. In particolare il differente trattamento tributario tra dipendenti e autonomi e i problemi legati a regime forfettario.
I pagamenti con il Pos e il contante sono uno dei temi principali che hanno riguardato l’audizione davanti a Camera e Senato di Bankitalia. Questo non stupisce, dato che potrebbe portare a problematiche ben più ampie del malumore cittadino. O dichiarazioni poi smentite riguardanti una possibile parzialità di Bankitalia da parte di uno dei sottosegretari al Mef.
Tempi duri in arrivo secondo Bankitalia
Problemi di per sé importanti che possono rischiare di esacerbare in qualche modo una situazione che vedrà dal 2023 in poi proporsi dei rischi di differenti natura per l’economia. A partire dalla guerra in Ucraina fino ad arrivare all’effetto dell’inflazione sul campo energetico e a una possibile recrudescenza della pandemia.
Infilare la testa sotto la sabbia davanti a queste potenziali criticità non aiuta. E la manovra, seppur apprezzabile nello sforzo di ridurre il rapporto tra debito pubblico e PIL, presenta delle misure “le cui quantificazioni risultano piuttosto incerte” per quel che concerne le coperture egli impieghi. Rimanere all’interno dei canali del PNNR è basilare per rispondere agli obiettivi dello stesso. E poter investire dove necessario.
Come il comparto della sanità, per il quale è previsto un taglio alla spesa di circa il 6,1% del PIL nel 2025. Favorire una situazione caratterizzata da meno attenzione su’evasione e riciclaggio, secondo Bankitalia, potrebbe portare a problematiche più gravi.