I tassi di interesse, per la Fed, devono rimanere alti anche a ogni costo se è necessario. È questo in pratica il messaggio che si evince dalla posizione della Banca centrale statunitense.
Tassi di interesse destinati ancora a salire
Jerome Powell, il presidente, non le manda a dire e optta per essere il più possibile chiaro parlando davanti alla Commissione bancaria del Senato. Ciò che ha detto non è stata effettivamente una vera e propria novità. Soprattutto perché è stato ribadito quello che ormai si dice da mesi: l’inflazione è alta e non la si può lasciare andare a briglia sciolta. Soprattutto se questo rischia di portare la popolazione a perdere ancora capacità di spesa e a soffrire.
Va sottolineato che i membri del Fomc si aspettavano dei dati differenti provenire dall’economia. Ma sia il mercato del lavoro che la stessa inflazione sembrano aver deciso di giocare contro l’idea degli esperti. E questo significa che la Fed potrebbe aumentare i tassi di interesse più del previsto, mantenendo una dinamica più alta. Senza badare al fatto di doverli lasciare in una situazione di non equilibrio più a lungo di quanto precedentemente preventivato.
I dati che sono arrivati alla Fed spingono a dover mantenere alti i tassi di interesse più a lungo con misure più severe. E il fatto che Jerome Powell abbia ribadito quel “whatever it takes“, ovvero a ogni costo che tanto aveva scosso in passato, fa capire quanto per ridurre la crescita dei prezzi sia necessario agire in questo modo. Certo, questo significa anche avere a che fare con mutui che salgono di valore e con la difficoltà di ottenere liquidità da parte di imprese e cittadini. Perché? A causa del più alto il costo del denaro.
Mercati in negativo e dollaro rafforzato su altre valute
Questa volta i mercati non hanno reagito benissimo, ponendosi in campo negativo. Di contro ovviamente il dollaro si è rafforzato rispetto alla sterlina e all’euro. Quel che c’è da capire per quanto riguarda i tassi di interesse americani è quanto sarà alto questo rialzo. Tenendo conto che il valore scelto potrebbe mostrare come nella riunione di Febbraio la Fed sia caduta vittima di un importante errore di valutazione, comparabile all’aver sottovalutato l’inflazione in passato. La forchetta del rialzo dei tassi di interesse sarà compresa tra gli 0,25 e gli 0,50 punti base.
Gli esperti stanno tentando di capire cosa vorrà fare la Banca centrale statunitense in futuro. Al momento ci si aspetta un’ulteriore stretta monetaria e quindi il raggiungimento del picco di questa a cavallo dell’estate. Dopodiché dovrebbe arrivare un periodo di pausa per valutare effettivamente la situazione. Sarà più vicina il prossimo autunno l’inflazione ai valori ricercati?