Crollano le compravendite nel mercato immobiliare. Un calo palese fin dal primo bimestre di questo anno che sottolinea quanto l’attuale situazione economica stia avendo delle conseguenze importanti. Praticamente in tutti i settori della vita.
Mercato immobiliare in crisi?
La fotografia del Consiglio Nazionale del Notariato del mercato immobiliare, basata sui dati statistici notarili, mostra come inflazione, caro energetico e rialzo dei prezzi abbiano colpito in maniera dura. Il problema? Secondo le stime questo andamento perdurerà almeno fino alla fine del 2023. L’associazione ha preso in considerazione nove grandi città italiane e ha analizzato tutti quelli che sono i principali fattori del mercato immobiliare.
Più nello specifico parliamo di surroghe, compravendite di fabbricati abitativi, mutui. E le città prese in analisi sono Roma, Milano, Bologna, Firenze, Palermo, Verona, Napoli, Bari e Torino. Anche solo considerando queste città emerge chiaro un crollo generalizzato dei mutui calcolabile in un medio -23,56%.
Le compravendite nel mercato immobiliare calano invece in base al territorio. Per quanto a livello nazionale infatti sia stato registrato un -2,7%, in province come Palermo, Torino, Bari e Bologna i dati risultano essere in aumento. Più nello specifico ecco i valori del primo bimestre: Torino (+3,26%), Bologna (+2,88%), Bari (+1,14%) e Palermo (+2,11%). Al contrario, come già indicato è possibile registrare un calo rilevante di centri importanti come Milano (-3,74%), Verona (-1,45%), Roma (-2,09%), Firenze (-5,28%) e Napoli (-14,9%).
Evidente che l’attuale situazione economica italiana non sia di facile gestione per i cittadini. E le conseguenze ovviamente sono riscontrabili anche nel mercato immobiliare e non solo nel settore dei consumi quotidiani.
Costo del denaro tra i colpevoli
Il calo dei mutui, superiore mediamente al 23%, pur non vedendo una totale omogeneità territoriale si trova a dover subire le conseguenze dell’innalzamento del costo del denaro.
Ottenere un mutuo, soprattutto a causa del rialzo dei tassi di interesse da parte della BCE, sta diventando ancora più difficile rispetto a prima. Soprattutto le rate stanno diventando difficili da gestire. E, in particolare, i mutui a tasso variabile vengono considerati inavvicinabili.
Era ovvio che dall’aumento del costo del denaro il mercato immobiliare non uscisse indenne. Questa situazione però non è complessa solo per chi vuole acquistare una casa. Ma anche per chi vuole venderla. Ci si trova, infatti, ad avere problemi nel trovare acquirenti che possano sostenere il pagamento di un mutuo.
Le stime per il mercato immobiliare del Consiglio Nazionale del Notariato non sono tra le più rosee. Il calo è infatti generalizzato e così sembrerà rimanere anche per i prossimi mesi. Motivazione per la quale viene sottolineato di aspettarsi un ulteriore calo di circa il 10% rispetto al 2022.