Stellantis è crollata a picco in borsa dopo le dimissioni di Carlos Tavares. Perché è successo questo? E qual è la situazione ora?
Stellantis in un momento importante e critico
È importante sottolineare che per l’azienda di John Elkann questo è un momento davvero critico e importante allo stesso tempo. Perché ci si trova davanti ha una situazione difficile come quella degli scorsi mesi senza avere più l’uomo di punta che, per quanto contestato, era comunque un punto fermo.
Il fatto che Carlos Tavares abbia lasciato Stellantis prima della fine del suo mandato, prevista per l’inizio del 2026, cambia le carte in tavola. Minando in qualche modo la fiducia che comunque veniva data al piano industriale e a chi era chiamato ad applicarlo. In questo momento Stellantis non ha un nuovo ceo ma un Comitato esecutivo che vede come special advisor personale Richard Palmer. L’ex cfo presente in FCA al fianco di Sergio Marchionne per molti anni.
Parliamo di un ripescaggio molto particolare, dato che il manager era in pensione dal 2023. Non dobbiamo dimenticare che il suo nome era stato fatto anche alla scomparsa di Marchionne come suo sostituto.
In virtù del crollo in Borsa e della situazione creatasi, John Elkann ha inviato un videomessaggio ai suoi dipendenti di tutto il mondo cercando di spiegare le ragioni alla base dell’uscita di Tavares. Il presidente ha sottolineato come siano stati ottenuti risultati importanti insieme all’ex ceo e di come non manchi gratitudine per questo.
Ringraziamento anche ai lavoratori
Ha evidenziato però allo stesso tempo che il consiglio di amministrazione, per il bene dell’azienda, ha deciso per una separazione dei percorsi. John Elkann, parlando ai suoi dipendenti, ha sottolineato che il futuro vedrà nuove vittorie se saranno tutti capaci di guardare avanti.
Parlando direttamente con i lavoratori li ringraziati per lo straordinario lavoro, l’impegno e la passione ed ha sottolineato che tutti avranno un ruolo fondamentale male nel futuro di Stellantis. Belle parole alle quali dovranno però seguire i fatti, sia negli Stati Uniti che in Italia dove la cassa integrazione è al momento la protagonista principale.
Il grande errore che viene imputato a Carlos Tavares dalla maggior parte degli analisti e con molta probabilità anche dal consiglio di amministrazione è la gestione della situazione americana. O meglio la criticità legata alle scorte accumulatesi in Nord America, che risalgono al terzo trimestre del 2023 e non sono mai state affrontate.
Per gli esperti sarebbe bastato ritoccare al ribasso i prezzi senza avere paura di intaccare i margini. Evitando quindi di perdere quote di mercato importanti.