La crisi economica colpisce qualsiasi settore, senza distinzioni di sorta: ne è una chiara conferma anche l’andamento dei fondi previdenziali, con le sottoscrizioni da parte degli investitori italiani che stanno risentendo fortemente della volatilità dei mercati finanziari. I dati in questione sono stati messi in luce da Assofondipensione, associazione che si è presa la briga di analizzare le ultime performance dei fondi pensione, in particolare quelli che sono stati creati e strutturati dopo gli accordi tra sindacati e imprenditori; in pratica, dunque, il riferimento è andato a quegli strumenti finanziari che sono stati sottoscritti da diverse categorie di dipendenti, come ad esempio i chimici, i telefonici e i metalmeccanici. Che cosa c’è da dire in questo senso?
Da gennaio ad oggi, il rendimento medio che è stato garantito dai fondi in questione è calato di 1,6 punti percentuali; in aggiunta, il portafoglio complessivo ha raggiunto il totale complessivo di oltre ventidue miliardi di euro, in gran parte investito in bond e prodotti che sono reperibili sul mercato monetario (circa l’80% per la precisione), mentre il resto è stato destinato ai titoli azionari. I declini più preoccupanti e consistenti, comunque, sono stati quelli relativi ai settori che presentano una esposizione piuttosto marcata verso gli stessi mercati delle azioni: in pratica, questo andamento è stato messo in luce dall’indice Dow Jones Eurostoxx, il quale ha ceduto ben ventiquattro punti percentuali in un solo trimestre, un ribasso davvero notevole.
Non si può essere allegri nemmeno per quel che concerne il settore che comprende i fondi bilanciati, vale a dire quegli strumenti che ricomprendono sia le azioni e le obbligazioni: in effetti, il -4% in questione è stato causato, in particolare, dalle piazze finanziarie in ribasso e dal continuo contagio del debito sovrano dell’eurozona. Questo vuol dire che, in ambito previdenziale, neanche la diversificazione ha premiato, nonostante il lieve aumento degli iscritti ai fondi.