Fumare nuoce gravemente alla salute, come ricordano gli stessi pacchetti di sigarette, ma a breve anche alle tasche dei consumatori: si tratta di uno dei principali effetti della manovra finanziaria, il cui voto di fiducia è previsto per la giornata di domani. Le sigarette sono destinate a diventare più care, a causa soprattutto degli ultimi emendamenti che sono stati discussi e inseriti nel testo del cosiddetto Decreto Monti (il Decreto 201 del 2011); inoltre, non bisogna dimenticare nemmeno che la tassa sulle autovetture e sulle imbarcazioni di lusso è stata ridimensionata nei propri effetti, dunque per compensare la perdita di questo gettito tributario è stato deciso di determinare nuovamente l’aliquota delle accise sul tabacco.
Il nuovo valore verrà determinato nel dettaglio dai Monopoli di Stato, dunque si attende a breve una decisione a tal proposito. Non mancano ovviamente le proteste per questo rincaro, con alcune associazioni dei consumatori che hanno cominciato sin da subito a scagliarsi contro le scelte dell’esecutivo: in particolare, l’Adoc (Associazione per la Difesa e l’Orientamento del Cittadino) ha bocciato senza appello questo aumento tariffario, ritenendo più opportuno tassare i ricchi che detengono beni di lusso. La crociata dell’associazione è piuttosto accesa e se n’è fatto portavoce il numero uno Carlo Pileri, il quale ha parlato chiaramente di una decisione del tutto iniqua, capace soltanto di venire in soccorso dei contribuenti più ricchi e di colpire le fasce più deboli della popolazione.
D’altronde, non ci si poteva aspettare una reazione diversa, visto che il prezzo delle sigarette è aumentato appena tre mesi fa in concomitanza con l’introduzione della nuova aliquota dell’Iva; da allora, infatti, i costi sono saliti di ben quattro punti percentuali, con anche venti centesimi di euro di aggravio per ogni singolo pacchetto. Un altro rincaro, infine, era stato registrato nel mese di luglio, con dieci centesimi in più da conteggiare nel costo finale.