Research In Motion (RIM), la casa canadese produttrice degli smartphone Blackberry, ha subito un brusco scivolone durante le negoziazioni in Borsa (toccando il minimo livello di capitalizzazione di mercato nel corso degli ultimi otto anni), dopo aver affermato che la nuova generazione dei propri telefoni cellulari non sarà resa commercialmente disponibile se non prima della parte finale del 2012: un rilancio temporale, pertanto, di una mossa molto attesa, che non ha convinto gran parte degli azionisti e degli altri stakeholders.
Il produttore di smartphone doveva infatti rilasciare sul mercato i nuovi modelli entro la primavera del 2012, auspicando che tale nuovo sbarco internazionale potesse conferire l’atteso rimbalzo dell’appeal commerciale della propria gamma, con ciò che avrebbe dovuto conseguirne in termini di ricavi e profitti, quest’esercizio ben al di sotto delle stime dei principali osservatori di mercato locali e internazionali.
Il ritardo ora annunciato da RIM corre il rischio di condurre la società sempre più in ritardo nei confronti del principale concorrente, Apple, che guadagna quote di mercato molto importanti, sottranedo la terra sotto i piedi dell’azienda canadese.
Ma non solo: Research in Motion dovrà altresì scegliere cosa fare del proprio segmento dei tablet. La compagnia canadese era entrata in questo segmento con ottime convinzioni, e con l’obiettivo di ritagliarsi una propria quota consolidata di mercato. Tuttavia il suo tablet non ha convinto in pieno il mercato, rimanendo ai margini della competizione globale.
Il Playbook (questo il nome del tablet RIM), rilasciato pubblicamente nel mese di aprile come il primo tablet a “girare” su sistema operativo RIM (BB10), ha conseguito deboli vendite, ben al di sotto degli auspici, generando forte scetticismo sugli analisti, alcuni dei quali ritengono che la compagnia dovrebbe addirittura abbandonare il progetto e le idee di upgrade di tale dispositivo.