Oracle ha subito un brusco calo alle negoziazioni azionarie tedesche, a causa della pubblicazione di dati particolarmente negativi sul fronte delle vendite e dei profitti: il fatturato e l’utile lordo si sono assestati su un livello inferiore alle stime degli analisti, trascinati al ribasso da una domanda in fase calante per quanto concerne i server, i database, e altri applicativi utilizzati dalla clientela privata e imprenditoriale.
I profitti si sono così abbassati a quota 54 centesimi per azioni nel trimestre terminato il 30 novembre 2011, su ricavi pari a 8,81 miliardi di dollari, come confermato da un comunicato stampa pubblicato dalla società poche ore fa. Gli analisti avevano invece previsto profitti per 57 centesimi per azione, e vendite per 9,23 miliardi di dollari. Risultati significativamente inferiori agli auspici, che hanno parzialmente deluso le attese degli stakeholders e, soprattutto, degli azionisti.
Complessivamente, le vendite del trimestre in corso (che terminerà il 28 febbraio) dovrebbero crescere all’interno di una forbice compresa tra un punto percentuale e cinque punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, come affermato dal co-presidente Safra Catz durante una recente conferenza stampa. La media degli analisti è invece relativa a una crescita dei ricavi pari a 7,4 punti percentuali, sulla soglia dei 9,46 miliardi di dollari.
I profitti dovrebbero invece aggirarsi intorno a quota 55 – 58 centesimi per azione, contro una previsione degli analisti pari a 59 centesimi. Nel secondo trimestre, invece, le vendite di nuove licenze sono cresciute di 2,5 punti percentuali a 2,05 miliardi di dollari, contro i 2,28 miliardi di dollari che furono stimati durante una analisi di metà dicembre.
Le vendite di hardware sono calate a quota 953 milioni di dollari, contro una stima pari a 1,06 miliardi di dollari rilasciata poche settimane fa. Continueremo a informarvi sull’andamento di questa società e di altre corporate dello stesso settore di appartenenza.