Purtroppo per la società canadese, continuano ad arrivare brutte notizie per la Research In Motion, l’azienda dietro il successo e la discesa commerciale degli smartphone BlackBerry. Stando a quanto afferma una ricerca della ComScore, infatti, gli smartphone della compagnia nordamericana avrebbero perso ulteriore terreno nei confronti dei principali concorrenti, retrocedendo la propria quota commerciale al quinto posto negli Stati Uniti, tutto a vantaggio dell’incredibile incremento di Apple.
La quota di mercato degli smartphone BlackBerry – nel periodo settembre – novembre 2011 – è infatti calata a quota 6,5 punti percentuali contro i 7,1 punti percentuali del trimestre precedente. Inarrivabile sembra essere il leader di mercato (Samsung), che ha portato la propria quota di mercato dal 25,3% all’attuale 25,6%, mentre Apple ha consolidato il proprio quarto posto, con un incremento dell’1,4% in soli tre mesi, a quota 11,2%.
I dati della ComScore, sottolineano gli analisti americani, sono solamente l’ultima delle grandi evidenze deludenti a danno della RIM, società che non sarebbe stata in grado di rispondere prontamente all’aggressione commerciale dei principali concorrenti, lanciando prodotti parzialmente deludenti. Un flop che ha traghettato molti ex utilizzatori dei BlackBerry verso i cellulari con piattaforma Google (come ad esempio il Samsung Galaxy S) o verso l’iPhone di Apple.
Come da ovvia considerazione, il declino commerciale della RIM ha anche portato in ribasso i dati economico finanziari, che lo scorso mese sono stati pubblicati dalla società di Ontario (in termini previsionali) su livelli che hanno deluso gli analisti, con ricavi in calo di 6 punti percentuali a quota 5,17 miliardi di dollari.
Per quanto infine riguarda il podio del mercato statunitense, il secondo posto continua ad essere occupato dalla LG Electronics, che ha perso mezzo punto percentuale a quota 20,5%. Il terzo posto è invece in mano alla Motorola Mobility Holdings, che ha visto la propria quota calare di 0,3 punti percentuali a quota 13,7%, oramai tallonata dall’inarrestabile ascesa di Apple.