Groupon ha perso evidente terreno durante le ultime negoziazioni alla Borsa americana. Le motivazioni sottostanti questa flessione della capitalizzazione della società sono da ricondursi fondamentalmente ai risultati di un sondaggio compiuto dal Susquehanna Financial Group, che ha indicato che circa la metà dei commercianti che hanno offerto dei coupon online nel corso del 2011, non avrebbero intenzione di replicare tali proposte nel corso dei primi sei mesi del nuovo anno.
I risultati dell’analisi del gruppo finanziario Susquehanna, pertanto, evidenzierebbero una crescente disaffezione dei negozianti e delle grandi imprese nei confronti del settore del couponing online, il quale ha dapprima riscontrato una straordinaria crescita, per poi declinare su ritmi più consoni, anche in virtù dell’emersione di alcune inefficienze legate alla gestione degli annunci, e a numerosi problemi segnalati dagli utenti dei principali portali specializzati.
Sulla base di quanto sopra, è normale che ad essere fortemente penalizzato da questo sentore sia proprio Groupon, leader mondiale nell’erogazione di coupon online. Ad ogni modo, i dati forniti dal gruppo sono da interpretarsi in maniera ben più complessa, e non è anzi detto che il settore del couponing online, dopo un breve ripiegamento su volumi meno dinamici, non possa comunque perseguire una crescita sostenuta nel lungo periodo.
In particolare, circa il 23% dei negozianti si è detto molto soddisfatto dei risultati ottenuti attraverso gli sconti offerti mediante i portali specializzati, mentre il 45% dei commercianti avrebbe confermato di aver acquisito nuova clientela proprio grazie a tale strategia promozionale. Il 26% avrebbe affermato che il couponing online rappresenta un nuovo e unico canale differenziato per poter raggiungere i propri clienti attuali e potenziali.
Per il momento, Groupon ha preferito non commentare i risultati di questa analisi. Simile atteggiamento anche da parte dei principali rivali, come Living Social.