Il gruppo Astaldi, società per azioni romana che è celebre per le sue opere ingegneristiche, sta guardando con decisione al territorio sudamericano: in effetti, gli ultimi business di successo della società in questione sono stati portati a termine in Cile con due contratti che si riferiscono a una impresa locale, la Corporacion Nacional del Cobre de Chile. Non si tratta di semplici operazioni, ma di trattative molto importanti e strategiche, visto che l’importo complessivo che è stato raggiunto in questo caso è stato vicino ai 420 milioni di dollari, non certo una cifra di poco conto. C’è comunque da dire che non si sta parlando di una vera e propria new entry, dato che Astaldi è presente nella nazione andina da quasi quattro anni.
Nello specifico, l’ingresso del gruppo si può far risalire al 2008, quando viene focalizzata l’attenzione sul comparto idroelettrico; il risultato di questo interesse è stato il raggiungimento di una quota del 27,3% all’interno della concessionaria realizzata in tal senso e la gestione di un impianto idroelettrico molto importante per il paese, vale a dire quello di Chacayes (la diga in questione, la quale fa parte del progetto dell’Alto Cachapoal, ha un valore di un miliardo di dollari). Stavolta, invece, si punta con decisione sul settore delle miniere: in Cile ve ne sono moltissime e Astaldi ha intenzione di diventare sempre più presente da queste parti mediante una opportuna diversificazione dal punto di vista strategico.
Tra l’altro, le estrazioni nazionali rappresentano una opportunità commerciale molto appetibile, grazie soprattutto alle esperienze acquisite in ambito tecnico. Per tutti questi motivi, i prossimi dieci anni saranno caratterizzati da settanta miliardi di dollari in investimenti, con uno dei migliori contributi che verrà fornito senza dubbio dal rame; i ricavi da gestione, infine, dovrebbero raggiungere i 230 milioni di dollari, senza dimenticare i ventuno anno relativi alla durata della concessione stessa.