Per la prima volta nella sua storia, Crédit Agricole SA ha chiuso l’esercizio 2011 in rosso. Una maxi-perdita di 1,47 miliardi di euro dovuta ad un doppio sforzo: da una parte il tentativo di bilanciare la crisi greca e, dall’altro, l’adattamento al nuovo mondo delle banche. Come i suoi concorrenti Société Générale e BNP Paribas, la banca aveva annunciato a metà dicembre un piano di adattamento per rassicurare i mercati sulla propria solidità finanziaria, impegnandosi a ridurre il debito di 50 miliardi di euro e a tagliare 2.350 posti prima della fine del 2012.
Anche se Crédit Agricole SA, che ha pubblicato Giovedì i suoi risultati per l’esercizio 2011 aveva previsto, dalla metà dicembre, che i conti sarebbero stati in rosso, la notizia ha sorpreso i mercati. Si tratta infatti della prima perdita dalla sua IPO, avvenuta nel 2001. Nei primi nove mesi del 2011, i risultati erano ancora positivi per 1,6 miliardi di euro.
“La situazione greca ha continuato a deteriorarsi nel corso dell’anno. Emporiki, la filiale locale del gruppo, ha visto aumentare le perdite di esercizio”, rileva il gruppo in un comunicato. In totale, il costo della crisi greca ha bruciato 2,4 miliardi di euro nel 2011. La tragedia che si sta consumando in Grecia è già costata alla banca oltre due miliardi di euro negli ultimi due anni. Il gruppo – e questa rappresenta l’unica nota positiva – è riuscito a ridurre della metà, nell’arco di nove mesi, il livello rifinanziamento di Emporiki, dimezzato in 9 mesi e portato a 5,5 miliardi di euro a fine dicembre 2011.
Per quanto concerne il secondo aspetto, ovvero l’adattamento al nuovo mondo delle banche, John Paul Chifflet, il direttore generale, non ha scelto la mezza misura. Il suo vasto piano di battaglia, presentato lo scorso dicembre, si traduce in 2,5 miliardi di euro di accantonamenti e svalutazioni su acquisizioni troppo aggressive. In parallelo, la banca lancerà una operazione del valore di quasi 500 milioni di euro, condotta principalmente sulla filiale Corporate e Investment Banking (CIB): una “cura dimagrante” che passerà attraverso la vendita di portafogli e il taglio di posti di lavoro .
Sommando la Grecia, il deterioramento nel quarto trimestre e il piano di adeguamento, tutti fattori che hanno eroso i conti di Crédit Agricole SA, le perdite ammontano a 4,4 miliardi di euro. Tuttavia tale risultato non sembra mettere in discussione la solidità del Gruppo Crédit Agricole che, nel complesso, registra un profitto annuale di 812 milioni di euro, contro i 3,6 miliardi nel 2010. Il coefficiente di solvibilità soddisfa i requisiti europei al 9,6%.