Il primo semestre dello scorso anno è stato caratterizzato da valori piuttosto bassi per quel che concerne il settore immobiliare di tipo non residenziale: questa constatazione deriva dall’ultima analisi che è stata condotta dal gruppo Tecnocasa, il quale ha focalizzato ovviamente la sua attenzione su negozi, uffici, laboratori e anche capannoni. Un discorso a parte lo meritano proprio questi ultimi, i capannoni. Nel dettaglio, i prezzi in questione sono calati nel periodo preso in esame di 0,3 punti percentuali per quel che concerne le tipologie usate e di 0,4 punti in relazione alle categorie sottoposte a nuova costruzione. Lo stesso discorso vale per le locazioni, con un picco preoccupante (-1,6%) registrato dalle stesse tipologie usate.
Una delle richieste più basse in assoluto è quella che è giunta dalla città di Milano, con i capannoni industriali che solitamente vengono sfruttati per essere poi trasformati in veri e propri loft e da usare in seguito in qualità di laboratori. In aggiunta, bisogna sottolineare come la richiesta di questa tipologia di immobile, in particolare quelli di maggiori dimensioni, è stata rivolta alle zone che si trovano nei comuni della prima cintura del capoluogo lombardo. A Roma, invece, può definirsi come obsoleta l’area artigianale che si trova nei pressi di Torraccia, con capannoni industriali che ormai hanno anche tre decenni di vita.
L’acquisto di strutture simili, quindi usate, comporta una spesa di 750 euro al metro quadro, diversamente dalla locazione, la quale si è attestata sui sessanta euro per la precisione. Il segmento dei laboratori, poi, ha fatto segnare un altro ribasso preoccupante, con 1,3 punti percentuali in meno per quel che riguarda le tariffe e quasi il 2% in meno per i canoni di locazione. Il confronto può essere fatto sempre tra Milano e Roma: nel primo caso, i prezzi in aumento sono quelli dell’area della Stazione Centrale, nel secondo a ridosso del Grande Raccordo Anulare.