Rotta verso la “D”… di Default. L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha declassato la Grecia al livello “selective default” (SD) … La decisione dell’agenzia americana era attesa nella misura in cui S&P aveva in passato indicato che avrebbe portato la valutazione a SD non appena la Grecia avesse dato attuazione all’accordo con i creditori privati, per la svalutazione del debito. L’annuncio del downgrade della Grecia, avvenuto Lunedì dopo la chiusura di Wall Street da parte dell’agenzia, ha tuttavia avuto poco effetto sul mercato dei cambi. Con una ristrutturazione del debito e la partecipazione del settore privato, era inevitabile: tutti se lo aspettavano.
Il declassamento della Grecia era dunque già stato messo in conto, proprio quale conseguenza dell’accordo di swap del debito con i creditori privati. “Prendo atto della decisione” di S&P, ha detto il leader dei ministri delle Finanze della zona euro Jean-Claude Juncker, in una dichiarazione rilasciata in Lussemburgo, aggiungendo di aspettarsi una “forte partecipazione” dei creditori privati nell’operazione lanciata Venerdì.
Questa operazione di scambio dovrebbe consentire alla Grecia di ottenere la cancellazione di una parte del proprio debito per un ammontare pari a 107 miliardi di euro. La Grecia propone di dare creditori privati che parteciperanno all’operazione titoli il cui valore sarà inferiore (un haircut del 53,5%) rispetto a quelli attualmente detenuti in portafoglio. Un quarto dei nuovi titoli che i creditori riceveranno, sarà rappresentato da obbligazioni del Fondo europeo di stabilità finanziaria (EFSF), presumibilmente con una durata massima di due anni. Il resto sarà costituito da nuove obbligazioni greche con scadenze che andranno dagli 11 ai 30 anni, decisamente superiori rispetto a quelle che sostituiscono.
L’obiettivo è quello di concedere tempo alla Grecia, spostando in là le scadenze di rimborso sull’ammontare che Atene può ancora onorare. In caso di successo, “dobbiamo considerare che l’incidente del parziale fallimento della Grecia appartenga al passato”, ha scritto S&P, che non esclude la possibilità di riportare il rating a CCC.