La Piaggio ha deciso di apprendere un nuovo linguaggio, il vietnamita: l’approdo della compagnia toscana nella nazione asiatica è ormai una realtà incontrovertibile e l’annuncio recentissimo del secondo stabilimento da aprire da queste parti fa ben comprendere gli obiettivi che dovranno essere perseguiti nei prossimi mesi. La città prescelta in questo caso si trova a un’ora di distanza da Hanoi e c’è da scommettere che in futuro se ne sentirà parlare parecchio dal punto di vista economico, visto che sarà in grado di rappresentare la metà del fatturato totale del Sud-Est asiatico. La fabbrica esiste già e in essa sono occupati circa mille lavoratori, ma questi ultimi dovrebbero salire fino a 1.500, ovviamente tutti provenienti dalla zona in questione, mentre la capacità produttiva che sarà garantita dallo stesso stabilimento ammonterà a 300mila veicoli.
Come già specificato, non si tratta della prima esperienza del gruppo di Pontedera in Vietnam, dato che già nel 2009 era stato istituito un impianto simile, più precisamente all’interno del distretto industriale della città di Vinh Phuc. Uno dei commenti più interessanti in questo senso è stato quello di Giulio Terzi, titolare del dicastero degli Esteri, il quale ha espresso tutto il proprio apprezzamento per questa novità: in particolare, è stato sottolineato come gli ultimi tre anni di Piaggio in questa parte d’Asia siano stati caratterizzati da innovazioni fondamentali, con nuove imprese italiane che si sono interessate a investire nel mercato in questione.
Non si tratta solamente dei veicoli a due ruote, come nel caso appunto della Piaggio, ma anche di altri comparti, tanto che gli investimenti previsti per il periodo compreso tra l’anno attualmente in corso e il 2014 potrebbero superare i settanta milioni di euro. Secondo Roberto Colaninno, amministratore delegato del gruppo, gli ultimi risultati finanziari sono stati premiati con questa nuova apertura e non è nemmeno escluso che nei prossimi anni, se non mesi, si moltiplichino gli stabilimenti.