Zynga, la compagnia specializzata nella produzione di giochi per i social network, recentemente archiviata l’offerta pubblica iniziale (a dicembre 2011) starebbe già progettando la seconda offerta pubblica per la vendita delle proprie azioni, con un controvalore pari a 400 milioni di dollari. Una mossa che, secondo i suoi proponenti, dovrebbe permettere un miglioramento del livello di distribuzione delle proprie azioni, a beneficio del riequilibrio dei propri conti finanziari.
La vendita di azioni sarà gestita dalla Morgan Stanley e dalla Goldman Sachs, in collaborazione con la Bank of America Merrill Lynch, Barclays Capital, Allen & Co. e JP Morgan Chase. La transazione dovrebbe essere formalizzata entro la fine del mese di giugno, come previsto dal presidente di Green Brook, David Menlow, una compagnia di ricerca che focalizza il proprio core business sulle offerte azionarie.
Nelle ore successive all’annuncio, i titoli Zynga hanno perso quota per 1,6 punti percentuali, soffermandosi sulla soglia dei 13,16 dollari per azione. La quotazione del titolo azionario è comunque 35 punti percentuali sopra il valore dell’IPO (10 dollari).
Secondo quanto affermato da Carter Mack, il presidente della banca di investimento JPM Group, “Zynga non ha probabilmente bisogno di altro capitale aggiuntivo. Pertanto, la transazione potrebbe essere un’offerta agli azionisti attuali di ottenere nuova liquidità grazie alle quote del capitale”.
Quando sbarcò per la prima volta sui mercati regolamentati, Zynga vendette circa il 14% del proprio capitale azionario. Un ammontare che è tipicamente più basso dell’ordinaria IPO, sebbene sia un’abitudine consolidata da parte delle compagnie operanti sul web. Si tenga in merito presente che gli sbarchi sulle piazze azionarie di LinkedIn, Groupon e Pandora hanno rappresentato una quota di capitale inferiore ai 10 punti percentuali, con una strategia che aiuta a proteggere gli interessi e il valore dei titoli detenuti dai precedenti investitori.