Ubs, il più importante istituto di credito svizzero, ha dichiarato di aver scelto di abbattere i compensi variabili dei propri manager di circa 40 punti percentuali. Una contrazione dei bonus giustificata dal calo della redditività della banca, e che garantirà ai manager dell’azienda circa 2,6 miliardi di franchi svizzeri (circa 2,1 miliardi di euro).
La riduzione dei bonus variabili ai manager sarà ad ogni modo differenziata a seconda della divisione di riferimento, giungendo a punte del 60% per quanto concerne il comparto dell’investment banking, settore nel quale le prestazioni di redditività hanno subito gli effetti significativamente negativi delle operazioni non autorizzate compiute da un trader londinese. Una decisione similare a quella delal connazionale Credit Suisse, che poco fa aveva annunciato la scelta di tagliare i propri compensi ai manager.
Svizzera a parte, anche il resto del Pianeta sembra dover fare i conti con la crisi economico finanziaria e la perdita di redditività degli istituti di credito. Una situazione che sta portando i vertici degli istituti di credito a proporre tagli dei dividendi nei confronti degli azionisti, e contemporanee flessioni dei bonus agli amministratori e alle persone maggiormente rilevanti.
Tutte le maggiori banche d’affari del mondo (come Morgan Stanley e Citigroup) hanno infatti praticato della riduzione molto forti (in media, del 30%) alle retribuzioni dei propri manager. Nel 2011, ultimo esercizio di riferimento assunto come base per il conteggio dei bonus, il fatturato di molti istituti di credito si è contratto a causa delle contrazioni delle attività di merger & acquisitions, contribuendo a rendere le azioni finanziarie le peggiori performer dell’indice Standard & Poor’s 500.
Il 2012 potrebbe tuttavia riservare qualche sorpresa gradita agli azionisti e agli stessi manager: la redditività degli istituti di credito, pur a fatica, potrebbe infatti riprendere lentamente quota con il dipanarsi della crisi di settore.