È appena cominciata la settimana di Pasqua e dove si recheranno gli italiani in vacanza per queste brevi festività? Secondo quanto messo in luce dall’osservatorio della Federconsumatori e dall’Adusbef, gli spostamenti non saranno poi così numerosi, visto che appena l’11% delle famiglie partirà a breve. Come si spiega un dato così basso? Il motivo è facilmente intuibile e le due associazioni dei consumatori appena menzionate lo hanno spiegato nel dettaglio. Anzitutto, non si possono pretendere ferie troppo lunghe e nemmeno mete troppo lontane, anche perché i continui rincari dei carburanti impediscono di usare troppo a lungo le autovetture.
Quindi, si preferisce rimanere nelle proprie città: in base a quanto calcolato dalla Federconsumatori, un pieno di benzina in questo periodo rispetto alla Pasqua dello scorso anno è decisamente meno economico, con 22,50 euro in più che vanno a incidere in maniera negativa sul portafoglio. Ma non bisogna ritenere i carburanti gli unici responsabili di una situazione simile. Gli altri elementi determinanti in tal senso sono anche l’introduzione dell’Imposta Municipale Unica (Imu), l’incremento delle bollette di luce e gas e i possibili aumenti dell’Iva; tutti questi pagamenti messi insieme mettono a dura prova i bilanci familiari e quindi le vacanze pasquali fuoriporta non sono proprio in cima ai pensieri.
Una tendenza sempre più diffusa per contrastare i rincari di cui si sta parlando è quella del carpooling, molto comune tra le fasce più giovani di età: si tratta di un vero e proprio scambio di passaggi in macchina per raggiungere la medesima tappa e risparmiare su molte voci di spesa, un boom testimoniato dai vari siti e portali che si occupano di questa soluzione alternativa. Le tipiche scelte di Pasqua sono sempre le stesse. La lista include una gita fuoriporta, ma anche dei tour enogastronomici e le soste nei centri benessere, anche se ormai perfino le riserve naturali e gli agriturismi sono soliti ritoccare i loro listini.