La Pasqua del 2012 si sta avvicinando velocemente, ma intanto aumentano a vista d’occhio le analisi e le indagini sui principali consumi e le spese che andranno di fatto a riguardare gli italiani: non ci sono grandissime disponibilità finanziarie per quel che concerne le tipiche scelte che si fanno in una festività importante come questa (svaghi, viaggi e regali), quindi non bisogna stupirsi più di tanto del fatto che le cifre siano sempre negative e piuttosto scoraggianti. Secondo gli ultimi calcoli che sono stati effettuati dalla Fipe (l’acronimo sta a indicare la Federazione Italiana Pubblici Esercizi), la scelta del pranzo pasquale in un ristorante riguarderà quattro milioni di persone, con una spesa media che si attesta sui quaranta euro a testa.
Come si sarà intuito abbastanza agevolmente, la formula scelta per avere un prezzo del genere è quella del cosiddetto “all inclusive”, il tutto compreso sempre più diffuso. Per quel che concerne invece la giornata successiva, ovvero quella di Pasquetta, essa sarà caratterizzata da 2,5 milioni di consumatori che si comporteranno allo stesso modo, con una spesa stimata in cento milioni di euro. I dati non sono così esaltanti, come riconosciuto dagli stessi pubblici esercizi, ma non si poteva attendere nulla di meglio in un momento di crisi economica così profonda. Secondo la Fipe, i piatti tradizionali non mancheranno, con ogni regione che punterà sui propri menù classici.
Uova di Pasqua, salami e agnelli non potranno ovviamente essere assenti: ma quali saranno i prezzi effettivi a cui si dovrà far fronte? Secondo il Centro per i Diritti del Cittadino (Codici), si possono trovare anche dei listini più bassi dei quattro euro per quel che concerne le uova, ma la qualità risulta essere medio-bassa, mentre quelle superiori arrivano anche ai ventisette euro al chilogrammo. Infine, il turismo non vive ore migliori, tanto che i flussi in entrata e quelli in uscita sono destinati a registrare dei ribassi consistenti.