Il settore alimentare del nostro paese sta per vivere un periodo davvero intenso di rincari e aumenti tariffari: la conferma è giunta direttamente dall’osservatorio di Indis-Unioncamere (l’Istituto Nazionale Distribuzione e Servizi costituito appunto presso l’Unione Italiana Camere di Commercio), il quale ha analizzato con la massima attenzione questi dati. Entrando maggiormente nel dettaglio, infatti, i prossimi mesi saranno caratterizzati da rialzi generalizzati dei prezzi, con beni quali il riso, i cereali e la pasta a guidare questa classifica con cinque punti percentuali di incremento, senza dimenticare però due alimenti base come le uova e la carne. Non appena saranno terminate queste festività pasquali, dunque, con gli italiani che hanno mostrato una maggiore attenzione nei confronti degli sprechi alimentari e dei conseguenti risparmi, vi saranno altre note poco liete per i consumatori.
È proprio per questo motivo che vi sono state diverse richieste per provvedere all’adeguamento dei listini di cui si sta parlando alla produzione vera e propria, dato che questi cibi non mancano praticamente mai nel carrello della spesa di ogni italiano. Lo studio in questione, poi, ha anche messo in luce come le carni e le uova saranno ritoccati in modo inevitabile verso l’alto. Il ritmo di tale inflazione alimentare è davvero impressionante, come riconosciuto anche dall’ente gestito da Ferruccio Dardanello, e non si conosce ancora un freno che sia davvero efficiente da questo punto di vista.
Il problema principale consiste nel fatto che i rincari a cui si sta facendo riferimento sono del tutto immotivati, dato che le quotazioni di commodities e materie prime non hanno subito alcuna variazione di sorta rispetto al 2011, pertanto non si capisce perché la grande distribuzione si debba comportare in questa maniera. Il rialzo dell’ultimo hanno è andato addirittura oltre i quattro punti percentuali, con le carni di vitello e bovino a farla da padrona (+8%), seguite a ruota da caffè e zucchero.