Apple è stata trascinata in tribunale dal governo americano. La causa? L’apertura di un fascicolo per la violazione della legge antitrust contro il colosso informatico californiano, e contro cinque case editrici, accusate di aver formato un cartello per incrementare il prezzo dei lettori di libri elettronici e degli stessi e-book, tentando in tal modo di tagliare fuori dal mercato primario Amazon, e il suo modello di pricing certamente più aggressivo.
Per il motivo di cui sopra il Dipartimento di Giustizia statunitense ha lanciato l’azione legale nei confronti di Harper Collins, Hachette, Macmillan, Penguin e Simon & Schuster. Un’azione che pare abbia già trovato ampiamente pronte le parti in causa, con indiscrezioni delle ultime ore che asseriscono come la Apple, la Macmillan e (forse) la Penguin sarebbero intenzionate a difendersi sostenendo che gli accordi avrebbero contribuito a incrementare la competizione nel settore a scapito di un (quasi) monopolista come la Amazon.
Dall’altra parte dell’Oceano, il commissario UE per la concorrenza, Joaquin Almunia, avrebbe comunicato che la Apple, Simon & Schuster, Harper Collins, Hachette Livre e Verlagsgruppe Georg von Holtzbrink avrebbero proposto alla stessa Commissione alcune soluzioni che potrebbero evitare il prolungarsi dell’inchiesta similare aperta dall’antitrust del vecchio Continente.
Soddisfazione da parte del commissario Almunia, che sottolinea come le proposte delle società siano state presentate a Bruxelles in maniera piuttosto celere, subito “dopo l’apertura delle procedure nel dicembre scorso” e ricordando come siano attualmente in corso i negoziati tra la Commissione e le società. “Valuteremo ogni proposta” – avrebbe affermato Almunia – “le metteremo a confronto le parti terze per stabilire se saranno sufficienti a salvaguardare la concorrenza, a vantaggio dei consumatori di un settore in forte crescita”.
Vi terremo informati, come al solito, sul prosieguo della vicenda in ambito internazionale, europeo e americano.
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