C’è un consumo specifico che non sta andando bene nel nostro paese, nonostante i rincari dei relativi prodotti: si tratta delle performance italiane del petrolio, le quali hanno fatto registrare un vero e proprio crollo lo scorso mese di marzo. Questa constatazione è stata resa possibile grazie ai dati che sono pervenuti direttamente dall’Unione Petrolifera. Entrando nel dettaglio, i consumi in questione si sono attestati sui 5,4 milioni di tonnellate, una riduzione piuttosto evidente rispetto a quanto conseguito nello stesso periodo di un anno fa (645mila tonnellate e 10,7 punti percentuali in meno per la precisione). I vari prodotti, poi, hanno contribuito in diversi modi a questo tracollo; ad esempio, tra i prodotti da autotrazione, la benzina ha ceduto il 9,5%, con 75mila tonnellate in meno nel confronto con il 2011, mentre il gasolio ha perso meno punti percentuali (-8,4%), ma molto di più in termini quantitativi (186mila tonnellate nel complesso).
Di conseguenza, la domanda di carburanti nel nostro paese a marzo ha sfiorato i tre milioni di tonnellate: la maggior parte del risultato è stato dovuto proprio al gasolio. C’è poi un altro elemento che bisogna aggiungere e che rende ancora più fosco questo quadro dalle tinte inquietanti.
Il riferimento non può che andare alle immatricolazioni di nuovi autoveicoli, dato che questi ultimi sono diminuiti di ben 26,7 punti percentuali, un vero e proprio declino verticale, con i mezzi alimentati a diesel a farla da padrona in questo senso. I primi tre mesi dell’anno, inoltre, hanno visto scendere i consumi totali, con un -9% che la dice lunga su questo andamento. D’altronde, non ci si deve stupire più di tanto se le stime sono così negative; come menzionato in precedenza, i rincari dei carburanti nel nostro paese, con la benzina vicina ai due euro al litro e il metano non lontano dall’euro, non potevano che scoraggiare l’intero settore.