Dall’analisi effettuata della società Equilar, Tim Cook è risultato l’amministratore delegato più pagato al mondo, con una remunerazione (invidiabile) complessiva pari a 378 milioni di dollari. Inclusi i 900 mila dollari di retribuzione base, circa 16 mila dollari di benefit e bonus vari per 900 mila dollari, andrebbero infatti aggiunti ben 376,2 milioni di dollari ricevute in azioni che, stando ai più recenti valori di mercato, lieviterebbero a quota 634 milioni.
Si tratta, in evidenza di cifre davvero da “capogiro” che confermano il primato di Tim Cook tra i vertici delle aziende statunitensi e mondiali. Ma non è tutto: stando al New York Times, infatti, il CEO di Apple incasserebbe intorno ai 700 dollari al minuto, consolidando un ritmo di introito davvero inegaugliabile sia sul campo dell’amministrazione sia pubblica che privata.
Il secondo posto di questa classifica spetta a Larry Ellison, al vertice della multinazionale del software Oracle, per compensi complessivi pari a 77,6 milioni di dollari. In discesa fino alla quarta posizione il numero uno di Viacom, con un utile di 43,1 milioni di dollari nel 2011, rispetto agli 84,5 milioni del 2010.
A rappresentare il tricolore nell’ambito dei CEO più pagati troviamo – ma in posizioni ben più arretrate – Fabrizio Freda, amministratore delegato del gruppo Estée Lauder, che può vantare compensi complessivi pari a 21 milioni di dollari, seguito da Lamberto Andreotti, al vertice di Bristol-Myer Squibb, che l’anno scorso ha percepito – tra stipendio, azioni, opzioni e benefit – un valore complessivo di circa 13,7 milioni di dollari.
Eccezioni a parte, sembra che la palma di CEO più pagati al mondo spetti ai manager delle società americane, grazie a un meccanismo di remunerazione che va a privilegiare i “premi” variabili, rispetto ai compensi fissi.