Eric Schmidt, presidente del consiglio di amministrazione di Google, il più noto motore di ricerca al mondo, ha percepito un compenso pari a 101 milioni di dollari durante il 2011. Merito della remunerazione fissa (in parte) e, soprattutto, dei premi aziendali e delle stock option che sono state assegnate con un periodo di vesting di 4 anni, e che dovrebbero poter garantire un’adeguata soddisfazione alle tasche del manager Google.
Si tratta, ad ogni modo, di un bel balzo in avanti per il portafoglio del vertice del motore di ricerca, che nel corso del 2010 aveva ottenuto una paga pari a 313.219 dollari. L’anno scorso il manager ha invece potuto contare su oltre 55 milioni di dollari di premi aziendali, e in 38 milioni di dollari in opzioni, come confernato dalla società californiana di Mountain View in un comunicato diffuso a mezzo stampa. I rimanenti 7,2 milioni di dollari sono stati invece generati dallo stipendio annuale di Schmidt (937.500 dollari) e da altre voci di remunerazione.
Tra gli altri manager delle principali web corporate, Tim Cook, amministratore delegato di Apple, ha ottenuto un compenso pari a 378 milioni, in gran parte (376,2 milioni di dollari) relativi all’attribuzione di azioni, con un periodo di vesting suddiviso più o meno equamente tra i 5 e i 10 anni, come confermato dal comunicato stampa diffuso dalla società di Cupertino qualche giorno fa.
L’attribuzione di compensi così elevati ha sollevato, per l’ennesima volta, seri interrogativi circa l’appropriatezza di erogare delle remunerazioni di tale ammontare in un periodo che è certo di estrema difficoltà congiunturale. Una politica di compensation basata fondamentalmente sui premi e sulle stock option permetterà ai manager di Google e Apple di traghettare verso nuovi successi le rispettive aziende?
Continueremo a tenervi aggiornati su tutti gli sviluppi di questo intricato tema…