Calo delle vendite asiatiche per McDonald’s

 Stando ai dati comunicati da McDonald’s, le vendite nei mercati Asia – Pacifico sarebbero diminuite dell’1,7 per cento durante l’ultimo periodo di riferimento (maggio), con un declino record dal 2004 ad oggi, che ha coinvolto in uguale proporzione anche i mercati emergenti del Medio oriente e dell’Africa.

Il passo indietro conseguito dalla più importante catena di fast food al mondo evidenzia il rallentamento dell’economia cinese, e il prodursi degli effetti della concorrenza esercitata principalmente dalla Yum! Brands Inc. con i suoi punti vendita KFC e Pizza Hut, che ha costretto la compagnia americana a produrre menu meno cari. “Abbiamo potuto assistere a una ricca serie di sconti da parte di McDonald’s e Yum” – ha dichiarato un analista della ITG Investment Research di St. Louis.

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L’Istat calcola la rivalutazione di maggio del Tfr

 L’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) ha calcolato il nuovo coefficiente di rivalutazione relativo al trattamento di fine rapporto, meglio noto con la sigla Tfr: quest’ultimo ammontava a maggio a 1,778846. In aggiunta, non bisogna dimenticare a quanto ammonta l’indice dei prezzi al consumo, il tasso di inflazione per intenderci, ormai giunto a quota 105,6 se si escludono dal conteggio i prezzi dei tabacchi lavorati, una delle componenti che di solito viene invece considerata. Perché sono utili tutte queste informazioni? La risposta è presto detta. In effetti, coefficiente di rivalutazione e inflazione permettono di calcolare in maniera precisa e accurata il dato del Tfr, il quale è stato introdotto per la prima volta nel 1982, da un’apposita legge, la numero 297 (“Disciplina del trattamento di fine rapporto e norme in materia pensionistica”).

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Ikea pronta a “invadere” l’Asia

 Il gruppo Ikea, uno dei principali operatori nella vendita al dettaglio nel mercato europeo, sta cercando di entrare nel mercato indiano, e di incrementare il numero di punti vendita presenti nel mercato cinese. Una mossa facilmente spiegabile nel tentativo di perseguire l’obiettivo di aumentare la redditività nei mercati emergenti, al fine di contrastare il calo delle vendite nel vecchio Continente.

Proprio per questo motivo la società svedese sta considerando alcune opportunità. Peccato che, come noto, entrare nel mercato indiano sia tutt’altro che semplice, soprattutto per quelle compagnie che desiderano operare con il proprio unico brand. La compagnia sta comunque valutando diverse possibilità ammesse dall’attuale legislazione del subcontinente. Più facile, probabilmente, aprire nuovi punti vendita in Cina, dove la società desidera incrementare il numero delle inaugurazioni annue da una a tre, spingendo l’incremento delle vendite di almeno 20 punti percentuali.

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Fabrizio Viola a tutto campo su Monte dei Paschi

 L’urgenza più imminente di Monte dei Paschi di Siena è quella di vendere il 60% di Biverbanca, la cassa di risparmio di Biella e Vercelli: le intenzioni sono state rese note dall’amministratore delegato del gruppo toscano, Fabrizio Viola, il quale non ha ancora precisato la data effettiva per tale operazione. Tra l’altro, non si conoscono al momento nemmeno i pretendenti, anche se si fanno i nomi di Banca Popolare di Vicenza e della Cassa di Risparmio di Asti, come anche la valutazione rimane oscura, nonostante qualche indiscrezione che l’ha fissata a duecento milioni di euro. Una smentita secca, al contrario, è stata quella relativa alla cessione del marchio Antonveneta, ma non è escluso che si possa intervenire in questo senso sugli sportelli.

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Colf e badanti: avvisi bonari per i datori di lavoro silenti

 Non sono certo pochi i datori di lavoro domestico che vengono considerati “silenti”: l’aggettivo si addice a coloro che hanno assunto con un rapporto di lavoro ben preciso le colf o le badanti entro il 2009, ma che poi, di punto in bianco, hanno interrotto la contribuzione e non hanno nemmeno provveduto a comunicare questa cessazione dell’attività. Ebbene, l’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) ha deciso di inviare degli appositi avvisi bonari nei confronti dei soggetti in questione, una richiesta espressa di regolarizzare la situazione e la contribuzione. Tutto questo è stato reso noto dall’ente previdenziale in uno dei suoi ultimi messaggi. Ma non è soltanto ora che si sta cominciando a svegliarsi, dato che l’intervento mirato nella direzione dei silenti è stato avviato un anno fa: non è un caso che nel corso del 2011 il messaggio numero 21381 aveva messo in luce come vi fossero numero lettere da inviare ai datori.

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Vendite auto in Cina oltre le attese degli analisti

 Stando a quanto affermato dall’Associazione cinese di settore, l’incremento delle vendite di veicoli passeggeri nel Paese sarebbero cresciute oltre le stime durante il mese di marzo, grazie alla ripresa degli acquisti di auto Toyota e Honda, società che hanno potuto invertire la tendenza rispetto al recente periodo, contraddistinto dalle conseguenze negative dei gravi disastri naturali che hanno colpito il mercato asiatico.

Le vendite, includendo anche quelle dei SUV, sono cresciute del 22,6 per cento a quota 1,28 milioni di unità nel mese di maggio, contro attese per 1,2 milioni di unità. Ne è conseguito che il mese di maggio è altresì il terzo mese consecutivo di crescita delle vendite auto, con Toyota e Honda che – come già abbiamo anticipato – hanno guidato la lista delle migliori compagnie di settore per quanto concerne il trend di apprezzamento del fatturato.

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Confesercenti: il 58% degli italiani ha fiducia nell’euro

 L’euro appare sempre più come una moneta insicura e pronta a spaccarsi da un momento all’altro, ma molti italiani hanno ancora fiducia: è quello che è emerso in modo chiaro dall’ultimo sondaggio che è stato condotto dalla Confesercenti, una delle principali associazioni di imprese del nostro paese, la quale ha voluto testare qual è il sentimento attuale dei cittadini della Penisola nei confronti della moneta unica europea. I dibattiti sono più che mai accesi sulla convenienza in questione, ma ben il 58% di coloro che sono stati intervistati per conto della confederazione si è detto convinto della solidità e della resistenza dell’euro a tutte le difficoltà che si stanno accumulando da troppo tempo a questa parte. Tra l’altro, bisogna anche sottolineare che un decimo del campione (l’11% per la precisione) è ancora più fiducioso, tanto da dirsi sicuro circa l’assenza di grandi pericoli, sia nel breve che nel lungo periodo.

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L’Inran rischia seriamente la cancellazione

 Il nostro paese è celebre a livello internazionale per diversi motivi, ma anche e soprattutto per la dieta mediterranea: eppure, c’è una istituzione strettamente collegata al settore alimentare che rischia addirittura di scomparire. Si tratta dell’Inran (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), visto che è da qualche tempo che si parla di una ristrutturazione, ma il Ministero delle Politiche Agricole sembra pronto a cancellare per sempre questo punto di riferimento per il comparto. Lo scenario più positivo prevede invece che l’istituto venga accorpato all’interno di altri enti, ma in questa maniera si andrebbero a compromettere sia l’autonomia che l’identità complessive.

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Offerta per Nokia presto in arrivo?

 Nokia, uno dei più importanti produttori di telefoni cellulari al mondo, potrebbe presto ricevere un takeover. Stando a quanto affermato da diversi media, che hanno ribaltato indiscrezioni e rumors in corso di chiarifazione, la società – che quest’anno ha perso il 41% del proprio valore a causa della maggiore concorrenza prodotta dagli iPhone di Apple e da quelli serviti dal sistema Android di Google – starebbe per finire nell’ambito di qualche importante operazione societaria.

“Un sacco di nomi sono stati formulati come potenziali acquirenti” – ha dichiarato un analista della Canaccord Genuity di Londra – “Sono sicuro che qualcuno sta valutando l’acquisto, anche se la comunità finanziaria sembra essere piuttosto scettica sul futuro della compagnia”. Nokia non ha provveduto a commentare la notizia. Stesso silenzio da parte di Microsoft, che era stato indicato come il più probabile acquirente.

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Olympus licenzia 2.700 dipendenti

 Olympus ha annunciato che ridurrà di circa il 7 per cento la propria forza lavoro, valutando altresì la possibilità di formalizzare delle alleanze strategiche. Mosse che dovrebbero (o potrebbero) permettere a uno dei nomi più noti della tecnologia giapponese di poter ottenere una rapida ripresa della propria redditività, dopo un lungo periodo di cricità, costellato altresì da uno scandalo di frode.

I 2.700 posti di lavoro saranno ridotti entro il mese di marzo del 2014 – ha dichiarato la compagnia in un comunicato stampa diffuso a Tokyo pochi giorni fa. Olympus potrebbe inoltre presto confermare una serie di operazioni piuttosto straordinarie (e finora incluse nel perimetro dei rumors), tra cui quelle relative alla vendita di azioni proprie sul mercato. In cambio, la società concentrerà maggiori sforzi in alcune business unit ritenute più redditizie, al fine di ribilanciare le proprie attività verso le aree più convenienti.

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