La scelta è ricaduta su Stefano Goberti: il riferimento non può che andare a Saipem, la spa che fa parte del gruppo Eni e che si occupa in prevalenza di servizi per il settore petrolifero, e al suo nuovo direttore finanziario, quello che in linguaggio anglosassone viene definito come il Chief Financial Officer. Nel dettaglio, si sta parlando dell’incarico che spetta al manager che è responsabile per la gestione generale delle attività finanziarie di una azienda. Ebbene, a San Donato Milanese era necessario sostituire Giulio Bozzini e la figura più idonea è stato proprio Goberti. Tra l’altro, quest’ultimo ha ricevuto anche la nomina come dirigente preposto alla redazione di quei documenti che hanno a che fare con la contabilità societaria, un ruolo che ha ricevuto il parere favorevole da parte del collegio sindacale.
Redazione
Le nuove tariffe predeterminate dei taxi romani
Sono ben sette le tariffe di tipo predeterminato che il Comune di Roma ha deciso di introdurre in relazione ai propri taxi. Si tratta, nello specifico, dei prezzi che saranno sfruttati e usati per quel che concerne le tratte che collegano la Capitale agli aeroporti di Fiumicino e Ciampino: non è una scelta casuale, ma si sta parlando dei percorsi maggiormente utili per i turisti e chi deve intraprendere un viaggio per via aerea. La proposta era giunta direttamente dall’assessorato alla Mobilità del municipio capitolino, la quale prevedeva proprio queste tariffe, dopo che già nei giorni scorsi si era parlato di novità in vista, con qualche polemica a condire il tutto. A quanto ammontano esattamente queste cifre?
Barclays vende divisione tedesca a Deutsche Wohnen
Barclays, uno dei principali istituti di credito dell’intero Regno Unito, ha accettato di vendere la propria divisione tedesca specializzata nel comparto immobiliare (Baubecon) alla Deutsche Wohnen. Secondo quanto sta emergendo in queste ore, l’intesa sarebbe valutata per un importo complessivo pari a 1,24 miliardi di euro. L’acquirente, terzo player per importanza nel settore residenziale, pagherà il controvalore in liquidità e in nuovi indebitamenti, come precisato da un comunicato stampa della società di Francoforte.
L’acquisizione è stata definita dalla Deutsche Wohnen quale una “opportunità molto interessante” per espandere la propria gestione immobiliare, con un incremento che dovrebbe essere vicino al 50%. Grazie all’espansione del patrimonio societario, la compagine tedesca si augura altresì di poter fronteggiare al meglio il reperimento di nuovi fondi da utilizzare nella gestione caratteristica.
JPMorgan investe nella divisione cinese
JPMorgan Chase & Co., la principale banca statunitense, ha affermato di aver iniettato 2,5 miliardi di yuan (al cambio attuale, circa 394 milioni di dollari) nella propria divisione cinese. Una mossa sottostante la necessità di approcciare nel migliore dei modi alla crescente domanda di servizi finanziari nell’economia a più alto tasso di crescita al mondo.
Si tratta, a ben vedere, della seconda azione di questa tipologia da quando, nel 2007, la divisione fu incorporata all’interno di JPMorgan. Grazie alla ripatrimonializzazione in corso, il capitale dell’unità asiatica andrà a toccare quota 6,5 miliardi di yuan, come confermato dalla società newyorkese in un comunicato stampa di pochi giorni fa. JPMorgan, in proposito, avrebbe già ottenuto l’approvazione da parte dell’Authority bancaria cinese, che ha dato il via libera per l’apertura di una propria filiale a Suzhou.
Formula 1 rinvia quotazione
La “lezione” Facebook sembra esser servita a Bernie Ecclestone. Il boss della Formula 1 ha infatti scelto di rinviare la quotazione, sulla scia della considerazione che il mercato non stia attraversando una fase molto brillante. L’annuncio dell’imminente ingresso nel mercato azionario ha pertanto subito uno stop, e il boss del circo della Formula 1 sembra attingere grande preoccupazione da quanto accaduto al social network più noto del mondo.
“Il mercato non sembra così brillante dopo quel problemino con Facebook” – ha dichiarato Ecclestone. Per quanto concerne i tempi della quotazione, lo sbarco in Borsa, inizialmente previsto per luglio, dovrebbe slittare di almeno qualche mese. “Credo che abbiano intenzione di aspettare e vedere” – ha dichiarato il numero della Formula 1 alla Cnn, commentando la scelta sella Cvc Capital Partners, proprietaria delle principali quote nel gruppo, e recentemente protagonista di una operazione di cessione parziale, utile per preparare l’Ipo.
L’Inps ha già un disavanzo di sei miliardi nel 2012
La gestione finanziaria dell’Inps (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) in questo 2012 non può che meritare un aggettivo, disastrosa: in effetti, non vi sono alternative per spiegare e descrivere i quasi sei miliardi di euro (5,97 per la precisione) che hanno caratterizzato i primi mesi dell’anno. Il quadro diventa ancora più negativo, poi, se si pensa che il dato dello scorso anno è nettamente peggiorato, visto che nel 2010 furono registrati 736 milioni, il che vuol dire che la débacle in questione può essere quantificata in 5,2 miliardi di euro. Che cosa è successo esattamente e bisogna cominciare a preoccuparsi? Entrando maggiormente nel dettaglio della faccenda, c’è da specificare che i conti dell’Inpdap (Istituto Nazionale di Previdenza per i dipendenti dell’Amministrazione Pubblica), ente che è stato accorpato di recente nell’Inps stesso dopo aver provveduto alla sua soppressione.
Furio Truzzi è il nuovo presidente di Assoutenti
Assoutenti ha un nuovo presidente: l’associazione dei consumatori romana, fondata esattamente trenta anni fa, si affiderà infatti a Furio Truzzi per la successione del suo leader precedente, Mario Finzi: quest’ultimo, comunque, manterrà la carica di vicepresidente. Truzzi, di professione sociologo, è impegnato da ben due decenni in attività che hanno a che fare con le ricerche socio-economiche e in particolare i consumi del settore turistico. Tra l’altro, egli è stato anche segretario generale della Uil Liguria e consulente del Ministero del Lavoro nel periodo compreso tra il 1996 e il 2000. Dunque, si tratta di un curriculum di tutto rispetto. La necessità di un numero uno nuovo di zecca deriva soprattutto dalla volontà della stessa associazione di rinnovarsi in modo adeguato, visto che il nostro paese sta vivendo un momento economico delicato e difficile, soprattutto se si pensa ai consumatori.
Cambio ai vertici Carrefour
Importanti novità ai massimi vertici di Carrefour. Lars Olofsson, numero 1 del big della distribuzione transalpina ed europea, ha infatti lasciato la carica di presidente e di amministratore delegato. Un abbandono molto discusso, visto e considerato che raramente gli analisti di mercato (e gli azionisti) hanno visto elargire compensi così generosi a un top manager, anche in virtù del fatto che la società francese ha praticamente perso metà del proprio valore di capitalizzazione in soli tre anni.
Secondo le malelingue, la scelta di Olofsson sarebbe stata una decisione volta a evitare il confronto con l’assemblea degli azionisti: le dimissioni anticipate del manager di Carrefour suonano pertanto come una sorta di abbandono volontario per evitare la sfiducia dei propri “mandanti”, evidentemente sempre più infastidi dall’aver visto il titolo Carrefour precipitare nel corso dell’ultimo triennio, e ora alle prese con la presumibile ristrutturazione della compagine.
Adoc: i compro oro sono in costante aumento
L’Adoc (Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori) ha certificato, ancora una volta se non ce ne fosse bisogno, il boom dei compro-oro: il biondo metallo è considerato, oggi più che mai, il bene rifugio per eccellenza, di conseguenza la vendita è uno dei rimedi più utili per sostenere i portafogli degli italiani. L’ultimo anno, in particolare, è stato caratterizzato da un incremento pari a quindici punti percentuali, un dato che si riferisce alla sola città di Roma (quest’ultima vanta ben 250 negozi per la precisione). In aggiunta, bisogna anche ricordare come siano aumentati persino i consumatori che si affidano a tali esercizi commerciali (+20%). Nel complesso, poi, i negozi di compro-oro presenti nel nostro paesi sono più di cinquemila.
HP taglia 27 mila posti
HP, Hewlett-Packard, il big americano dei personal computer, ha scelto di ridurre fortemente le fila delle proprie risorse umane lasciando a casa ben 27 mila dipendenti. Un taglio che in termini assoluti assume proporzioni piuttosto significative, e che anche in termini relativi non sembra poter smentire la gravità della scelta adottata: i 27 mila dipendenti da licenziare risultano essere pari a circa l’8% dei suoi 350 mila impiegati. I tagli annunciati pochi giorni fa, e da realizzare entro la fine del 2014, rappresentano altresì il più corposo ridimensionamento della ultra settantennale storia dell’azienda statunitense, che nel corso degli ultimi anni ha dovuto fronteggiare, e non senza grande fatica, la concorrenza esercitata dagli smartphone di ultima generazione e dai tablet.
Ad ogni modo, HP in queste ore sta cercando di rassicurare i propri dipendenti. Lo snellimento delle fila delle risorse umane dovrebbe principalmente avvenire attraverso l’applicazione di un programma di prepensionamenti, in grado di ridurre l’impatto dei licenziamenti. Il risultato dovrebbe, in qualsiasi caso, essere lo stesso: un risparmio di circa 3,5 miliardi di dollari l’anno, quale risultato della flessione del costo e delle spese del personale.