Sony perde terreno sull’euro debole

 Ultimi giorni da dimenticare, per Sony. La società giapponese, uno dei brand storici dell’elettronica internazionale, ha infatti ceduto oltre 4 punti percentuali durante le negoziazioni alla Borsa di Tokyo, a causa delle cattive previsioni sull’andamento dell’euro. La debolezza della valuta unica europea potrebbe infatti nuocere alle previsioni relative alle esportazioni giapponesi nel vecchio Continente: di qui il brusco arretramento della capitalizzazione di mercato della società nipponica, con uno scivolone mai visto da 25 anni a questa parte.

Il declino nella capitalizzazione di mercato non ha, ovviamente, riguardato la sola Sony, che tuttavia si è presa la cattiva briga di fare da apripista a una serie di sedute particolarmente deludenti per le società nipponiche produttrici di dispositivi elettronici. Canon, che ottiene circa il 30% dei suoi ricavi in Europa, e Panasonic, hanno seguito Sony (che genera un quinto del suo giro d’affari nel vecchio Continente) nella strada del deprezzamento di mercato.

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Ig Markets viene finalmente incontro alla clientela retail

 Quando si parla di Ig Markets nell’ambito degli argomenti finanziari, si fa riferimento soprattutto ai cosiddetti “contratti per differenza”, strumenti meglio noti con l’acronimo Cfd: stavolta, però, si può associare il nome di tale operatore a un servizio innovativo e molto interessante. Si tratta di Forex Direct, il quale è al debutto assoluto nel nostro paese e che rappresenta un Electronic Communications Network (Ecn). Le possibilità più interessanti vengono messe a disposizione dei clienti retail, i quali riescono in questa maniera a negoziare in modo diretto su un circuito in cui partecipano banche d’affari, broker e hedge fund. Tale rete elettronica è importante soprattutto per il fatto di consentire una unione ideale di intermediari finanziari e di operatori, tanto da non rendere in alcun modo necessaria la mediazione di altri soggetti.

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Trimestrale positiva per LinkedIn

 E’ positiva la prima trimestrale di LinkedIn, il più noto business social network del mondo. Stando a quanto affermato dal chief executive officer Jeff Weiner, gli utenti del portale sono cresciuti a quota 161 milioni di unità contro i precedenti 150 milioni, grazie anche agli investimenti compiuti dalla società nell’ambito mobile, e grazie a nuovi servizi che sono stati approntati per cercare di attrarre maggiori utilizzatori e maggiori investitori.

Il fatturato è così più che raddoppiato, su base annua, giungendo a quota 188,5 milioni di dollari, oltre i 178,4 milioni di dollari frutto delle stime degli analisti. Gli utili netti sono cresciuti a 5 milioni di dollari, o 4 centesimi per azione, contro i 2,08 milioni di dollari rilevati nello stesso periodo dell’anno scorso.

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Prosegue con successo il tour finanziario di Agos Ducato

 Agos Ducato è la compagnia che è riuscita nel tempo a conquistare una importante leadership per quel che riguarda il settore del credito alle famiglie, erogando quest’ultimo mediante delle adeguate linee di prodotto: l’ultimo tour della spa milanese, inoltre, sta ottenendo degli ottimi risultati. Nello specifico, si tratta di “A tu per tu con il consumatore”, l’iniziativa che prevede delle tappe in diverse città del nostro paese per coinvolgere tutti i cittadini in incontri molto interessanti e incentrati sulla cosiddetta “alfabetizzazione finanziaria”. Volendo essere ancora più precisi, ogni dubbio su prestiti e finanziamenti viene chiarito nel dettaglio, come accaduto anche nell’appuntamento della settimana scorsa, quando Agos Ducato si è recata a Bari.

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Movimento Consumatori: lo Stato saldi i debiti con le imprese

 Dal Movimento Consumatori è giunta una indicazione piuttosto precisa nei confronti del governo: secondo il presidente dell’associazione, Lorenzo Miozzi, si stanno pagando ora le gravi conseguenze per i ritardi che si sono verificati nei versamenti per piccole e grandi transazioni finanziarie, quindi non ci si deve stupire più di tanto se la liquidità attuale è in una situazione critica e deve essere ritenuta una delle responsabili principali della crisi. Lo stesso Miozzi ha quindi invitato l’esecutivo Monti a provvedere finalmente allo sblocco dei crediti in questione, in modo da fornire un contributo più che adeguato per quel che riguarda il rilancio dell’economia italiana. Quali sono stati gli altri riferimenti importanti di questo discorso?

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Utili GM in calo meno del previsto

 Come era ampiamente prevedibile, il primo trimestre 2012 di General Motors si è chiuso con un utile netto in forte calo, passando dai precedenti 3,2 miliardi di dollari all’attuale miliardo. Un risultato che è stato ad ogni modo migliore della maggior parte delle attese degli analisti, che stimavano una contrazione per fino più grave da parte dell’ultima voce del conto economico di periodo. Il fatturato è invece cresciuto di 4 punti percentuali a 37,8 miliardi di dollari.

La società americana delle quattro ruote ha altresì voluto precisare che l’utile netto di un miliardo di dollari è equivalente a un utile per azione depurato di 0,60 dollari, includenti perdite nette legate a svalutazioni necessarie, che hanno portato il risultato in contrazione di 0,6 miliardi di dollari. L’Ebit è invece risultato migliorato a 2,2 miliardi di dollari, contro i 2 miliardi dell’anno precedente.

Sul fronte dei flussi di cassa e della liquidità, General Motors segnala un cash flow della divisione auto in positivo per 0,3 miliardi di dollari e il cash flow operativo pari a 3,2 miliardi. La liquidità della divisione auto è stat apari a 37,3 miliardi di dollari.

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Trimestrale in perdita per Air France – Klm

 Non c’è pace sui cieli francesi. La compagnia Air France, impegnata in un milionario piano di risanamento che non dovrebbe dare i suoi positivi frutti fino ad almeno la fine del 2012, ha visto un giro d’affari crescere del 6% grazie a una buona impennata nel numero dei passeggeri ospitati all’interno dei propri velivoli, cui tuttavia non è corrisposto un mantenimento della redditività delle proprie attività.

La società ha infatti dovuto archiviare il primo trimestre dell’anno con una perdita netta equivalente a 368 milioni di euro, in linea con quanto ottenuto nello stesso periodo dello scorso anno. A pesare è il già ricordato piano di risanamento, messo in cantiere dalla società transalpina al fine di poter ripristinare una migliore situazione finanziaria durante il secondo semestre dell’esercizio in corso.

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Cibus 2012: in crescita il Made in Italy alimentare nel mondo

 La crisi finanziaria internazionale è un dato di fatto da diversi mesi, ma il nostro Made in Italy riesce ancora a resistere a questa violenta burrasca: in particolare, il comparto alimentare è in grado di crescere a livello mondiale, con le importazioni che hanno cominciato a riguardare paesi come il Brasile e la Russia, tra le due economie maggiormente in rampa di lancio. La constatazione è giunta direttamente dalla sedicesima edizione del “Salone Internazionale dell’alimentare italiano”, il cosiddetto Cibus. L’apertura ufficiale si è avuta ieri nella città di Parma, mentre la conclusione è prevista tra due giorni esatti. Volendo essere ancora più precisi, bisogna sottolineare come in territorio brasiliano vi sia stato un incremento importante dei consumi di pasta, formaggi, pizza e salumi nei vari ristoranti, mentre la Russia ha focalizzato la propria attenzione sul Belpaese in quanto deve all’import ben il 40% dell’intero fabbisogno di cibo.

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Arbitro Bancario Finanziario: l’utente ha ragione in caso di phishing

 Il phishing è un fenomeno più diffuso di quanto si pensi: si tratta, infatti, della truffa informatica che consiste nel convincere la vittima a fornire dei dati e delle informazioni sensibili. Tale caso è più che mai evidente quando si ha a che fare con l’home banking. I clienti degli istituti di credito devono essere attenti come non mai quando vanno a utilizzare i codici di accesso, ma c’è anche un’altra realtà di cui bisogna tenere conto, vale a dire la presenza di strumenti e mezzi che consentano agli utenti stessi di non trovarsi di fronte a situazioni così spiacevoli. Per fortuna, l’Arbitro Bancario Finanziario ha preso la sua decisione nel pieno rispetto della tutela del consumatore.

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Crescita dell’utile per BNP Paribas

 E’ una trimestrale un po’ particolare quella del primo periodo dell’anno per BNP Paribas. Il gruppo bancario francese, se da una parte può celebrare una forte crescita degli utili (+ 9,6 punti percentuali, a 2,86 miliardi di euro), dall’altra parte non può che interrogarsi sulle reali cause che hanno prodotto questa redditività (straordinaria, in tutti i sensi), e che non sembrano poter essere replicabili.

Il forte aumento degli utili netti è infatti interamente merito della plusvalenza di 1,8 miliardi di euro derivante dalla cessione del pacchetto di partecipazioni del 28,7% nella Klepierre. Una plusvalenza, pertanto, e non le più desiderate crescita dei giri d’affari derivanti dalle attività caratteristiche, che invece avrebbero conferito un tono di sicuro maggiore spessore all’ottimismo di chi si appresta ad esaminare i dati del colosso bancario francese.

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