Prima trimestrale 2012 General Electric

 General Electric, big della finanza e dell’industria americana, ha annunciato di aver chiuso i primi tre mesi del 2012 con un profitto pari a più di 3 miliardi di dollari, in flessione di circa 10 punti percentuali rispetto a quanto previsto dagli analisti. Particolarmente positiva sembra esser stata la prestazione delle attività industriali, che hanno potuto controbilanciare la contrazione della redditività in altre business unit del colosso statunitense.

In maniera ancor più dettagliata, General Electric avrebbe sostenuto di aver riportato per il primo trimestre 2012 utili in diminuzione del 10% rispetto a un anno fa, con controvalori in termini assoluti da 3,43 miliardi di dollari agli attuali 3,03 miliardi di dollari. Nello stesso periodo, il fatturato è sceso a quota 35,18 miliardi di dollari, rispetto ai 38,3 miliardi di dollari del primo trimestre dello scorso anno.

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Un nuovo coordinamento per la lotta alle frodi alimentari

 Gli oltre ottantamila controlli che hanno riguardato la filiera del settore agroalimentare nel corso del 2011 hanno prodotti risultati tangibili e importanti: in particolare, bisogna porre l’accento sul sequestro di merce per ben trentasei milioni di euro. Il contrasto a fenomeni simili è stato illustrato nel dettaglio a Roma dall’Ispettorato Centrale della Tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, insieme al Comando delle Politiche Agricole relativo ai Carabinieri, al Corpo Forestale dello Stato e alle varie Capitanerie di Porto. Secondo il Movimento Difesa del Cittadino si tratta di eventi importanti, ma anche di una conferma importante per quel che concerne la tutela dei consumatori.

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Ing Direct sceglie Cagliari per le sue nuove filiali italiane

 Ing Direct, la celebre banca diretta olandese, ha scelto la città di Cagliari per aprire un buon numero di filiali sul territorio: perché proprio il capoluogo sardo? La decisione non è certo casuale, ma si basa su fattori ben precisi: ad esempio, sono sempre più i cagliaritani protagonisti di scelte di risparmio molto importanti, vale a dire l’affidamento delle loro somme di denaro ai conti deposito, il tipico strumento che è stato progetto per ottenere una remunerazione della liquidità. I correntisti attuali in questo comune sono più di undicimila, una cifra sicuramente interessante se confrontata con altre realtà. Il commento principale all’operazione a cui si sta facendo riferimento è giunto da Alfonso Zapata, direttore generale di Ing per il nostro paese.

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Federalberghi: italiani al mare il 25 aprile

 Gli italiani sono da sempre amanti dei “ponti” che si organizzano durante le festività e anche pochi giorni a disposizione di ferie sono sfruttati per partire: la fine di questo mese e l’inizio del prossimo mettono a disposizione due occasioni importanti, vale a dire la giornata di domani, il 25 aprile, e il 1° maggio, festa dei lavoratori. La Federalberghi ha provato a capire cosa succederà nei prossimi giorni, stimando come i cittadini che decideranno di fare il ponte per domani preferiranno senza dubbio le località marittime nel caso in cui dovessero rimanere in Italia (le preferenze in questione ammontano al 48% per la precisione), con la montagna che verrà gettonata dal 21% dei partenti, seguiti poi da percentuali sempre minori per quel che concerne le località principali dal punto di vista artistico, le terme e i laghi (appena il 2%).

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Voci di delisting TomTom

 TomTom, uno dei nomi più noti nel mondo della produzione di dispositivi portatili per la navigazione satellitare (soprattutto, prima dell’avvento di Google e Apple, che ne hanno di fatti sottratto importanti quote di mercato), starebbe considerando di dar seguito a una transazione di delisting, con conseguente uscita dalle piazze azionarie nelle quali è presente. Una voce che ha prodotto un immediato risultato positivo, trascinando la quotazione della compagine ai massimi risultati di negoziazione degli ultimi sei mesi.

Nelle ore successive all’annuncio, infatti, TomTom ha recuperato 46 centesimi per azione, pari al 16% del suo valore, a 3,41 euro, per il più importante balzo dal 24 ottobre ad oggi. Ma cerchiamo di capire cosa ci sia dietro questa scelta, e perchè la transazione di delisting potrebbe apportare dei benefici alla compagnia.

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Compensi manager Google

 Eric Schmidt, presidente del consiglio di amministrazione di Google, il più noto motore di ricerca al mondo, ha percepito un compenso pari a 101 milioni di dollari durante il 2011. Merito della remunerazione fissa (in parte) e, soprattutto, dei premi aziendali e delle stock option che sono state assegnate con un periodo di vesting di 4 anni, e che dovrebbero poter garantire un’adeguata soddisfazione alle tasche del manager Google.

Si tratta, ad ogni modo, di un bel balzo in avanti per il portafoglio del vertice del motore di ricerca, che nel corso del 2010 aveva ottenuto una paga pari a 313.219 dollari. L’anno scorso il manager ha invece potuto contare su oltre 55 milioni di dollari di premi aziendali, e in 38 milioni di dollari in opzioni, come confernato dalla società californiana di Mountain View in un comunicato diffuso a mezzo stampa. I rimanenti 7,2 milioni di dollari sono stati invece generati dallo stipendio annuale di Schmidt (937.500 dollari) e da altre voci di remunerazione.

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Fineco Bank amplia la propria gamma di fondi grazie ad Aberdeen

 Fineco Bank, l’istituto di credito che fa parte del vasto universo Unicredit, ha deciso di aumentare in maniera considerevole la propria offerta di fondi presenti sul web: nel dettaglio, si tratta di prodotti che fanno riferimento alla società Aberdeen Asset Management, celebre per la sua gestione del risparmio. La specializzazione di quest’ultima, inoltre, è quella relativa ai mercati azionari e obbligazionari, senza dimenticare però il comparto immobiliare, anch’esso ben sviluppato. Cerchiamo di capire quali sono i fondi a cui si sta facendo riferimento. Anzitutto, si può cominciare con il Select Emerging Markets Bond Fund, il quale si è posto l’intento di ottenere un rendimento totale nel lungo termine che sia davvero appetibile.

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Utili oltre le attese per Microsoft

 Buone notizie per Microsoft. Il gigante del software mondiale ha infatti conseguito utili trimestrali superiori alle attese degli analisti di mercato, grazie a una domanda più elevata delle stime proveniente dal software per imprese. Gli utili netti sono così stati pari a 5,11 miliardi di dollari, o 60 centesimi di azione, in lieve diminuzione rispetto ai 5,23 miliardi di dollari, o 61 centesimi per azione, conseguiti durante lo stesso periodo dello scorso anno, come confermato dalla compagnia di Redmond in un recente comunicato stampa.

Gli analisti avevano invece predetto una media di 57 centesimi di dollaro per profitto. I ricavi da vendite sono cresciuti di 6 punti percentuali a 17,4 miliardi di dollari, oltre i 17,2 miliardi di dollari frutto delle elaborazioni da parte degli analisti di mercato. Come già anticipato, gran parte del merito è riconducibile al traino della domanda complessiva generato dal pacchetto di software di produttività Office, dai sistemi operativi Windows 7 e dai software per i server.

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Fincantieri, commessa per due nuove imbarcazioni

 Fincantieri ha deciso di affidarsi al cabotaggio fluviale per rilanciare il proprio operato, non solo a livello nazionale: in effetti, l’ultima commessa che vede coinvolta la società cantieristica riguarda proprio questo tipo di attività, visto che è stata sottoscritta una intesa con la Viking Ocean Cruises. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da precisare che l’accordo in questione riguarda la costruzione di due imbarcazioni destinate all’utilizzo crocieristico, anche se non è esclusa la realizzazione anche di una terza nave per il medesimo scopo. Le creature che nasceranno in questa maniera andranno a sondare un settore ben preciso, vale a dire quello delle imbarcazioni di piccole dimensioni e di lusso.

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Andamento capitalizzazione Nokia

 Tra utili che non balzano e smartphone che non riescono ad ottenere il giusto successo commerciale, il futuro a breve termine della compagnia finlandese Nokia rischia di tingersi di colori sempre più bui. Dopo aver chiuso la giornata di mercoledì scorso bruciando sul terreno dei mercati regolamentati il 14% del proprio valore, e con una capitalizzazione precipitata a 12 miliardi di euro, la società di Helsinki ha continua a perdere ulteriormente terreno, per poi recuperare parzialmente nelle sessioni successive.

A pesare sull’andamento societario, alcuni risultati commerciali inferiori alle attese. Il nostro riferimento è principalmente per il Lumia, lo smartphone sorto grazie alla partnership con Microsoft, che nelle intese della compagine avrebbe dovuto permettere non solamente un rimbalzo delle proprie vendite nel settore, ma addirittura la generazione di qualche significativo fastidio ad Apple & co.

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