Maxi perdite per Sony e Sharp

 Sony e Sharp, due dei big asiatici nel settore dell’elettronica di consumo, hanno conseguito una perdita combinata da 900 miliardi di yen (circa 11 miliardi di dollari) a causa del primo declino delle vendite mondiali di TV negli ultimi sei anni, e a causa determinante di uno yen sempre più forte, che sta penalizzando le vendite conseguite sui mercati internazionali.

In particolare, Sony ha conseguito una perdita record da 520 miliardi di yen nell’anno fiscale terminato il 31 marzo 2012, praticamente il doppio di quanto precedentemente previsto nel mese di febbraio. Sharp ha invece conseguito una perdita pari a 380 miliardi di yen, 31 punti percentuali in più rispetto a quanto era stato preventivato.

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Credito al consumo in crescita negli USA

 Stando a quanto afferma un report condotto dalla Federal Reserve, nel corso del mese di febbraio il credito al consumo sarebbe aumentato in misura inferiore alle aspettative. Il credito erogato sarebbe infatti giunto di 8,7 miliardi di dollari, il minimo negli ultimi quattro mesi dopo un incremento di 18,6 miliardi di dollari già rilevato nel corso del mese di gennaio, che a sua volta costituì un risultato superiore alle previsioni della stessa Fed.

Gli economisti, per quanto concerne il mese di gennaio, auspicavano un incrmento di 12 miliardi di dollari, evidentemente disatteso dalla relatà. Il dato è inoltre abbinabile con un’evoluzione sempre più pessimistica sull’evoluzione delle finanze da parte dei consumatori statunitensi, che non sembrano fidarsi particolarmente tanto del futuro a breve termine dell’economia e delle finanze del mercato nord americano.

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Vibram aprirà un nuovo negozio a Boston

 Vibram, la società lombarda che si è fatta un nome nella produzione e distribuzione di suole per le scarpe, è pronta ad aprire il suo primo store americano appositamente dedicato alle proprie creazioni: in particolare, si darà ampio spazio allo stile minimalista della scarpa sportiva FiveFingers con una grande apertura sabato prossimo. L’annuncio è giunto direttamente dalla compagnia di Albizzate, con questo centro che si specializzerà anche in attività piuttosto particolari. Ad esempio, una delle caratteristiche previste in questo senso è quella dei “test center”, le cosiddette zone di esperienza in cui i clienti potranno testare appunto queste calzature così bizzarre, introdotte a partire dal 2006.

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Incremento della domanda di veicoli elettrici

 Buone notizie per il segmento dei veicoli elettrici. Stando a quanto riportano le rilevazioni compiute da Bloomberg, infatti, le vendite di veicoli completamente elettrici e ibridi sono incrementati di buona lena durante il primo trimestre del 2012, andando a rappresentare il segmento a maggior tasso di crescita all’interno di tutta la grande industria automotive del mercato commerciale a stelle e strisce.

Stando a quanto comunicato da Bloomberg, infatti, le vendite di tali modelli sarebbero aumentate di 49 punti percentuali a quota 117.182 veicoli durante i primi tre mesi dell’anno, rispetto alle 78.527 unità dello stesso periodo dell’anno precedente, che si era tuttavia chiuso con il terribile terremoto (e conseguente tsunami) sull’arcipelago nipponico.

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Per Azimut raccolta positiva a marzo

 Azimut, gruppo che viene definito dal suo stesso portale web come la più grande realtà finanziaria indipendente nel mercato italiano, ha fatto registrare un mese di marzo davvero positivo per quel che concerne la propria raccolta netta di risparmio gestito: in effetti, questo stesso dato è risultato positivo per ben 308 milioni di euro, un importo a cui hanno contribuito in larga misura le divisioni relative a due fondi del Lussemburgo, vale a dire Az Fund Multi Asset e Az Fund 1 (circa duecento milioni del totale). In questa maniera, il primo trimestre del 2012 può essere archiviato in maniera incoraggiante, dato che la stessa raccolta netta si è attestata sui 619 milioni di euro, un traguardo molto importante per la compagnia quotata a Piazza Affari.

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Emirates rifinanzia debito

 Secondo quanto affermato da un manager esecutivo, Emirates, una delle principali compagnie aeree del mondo, starebbe valutando di rifinanziare il proprio debito da 550 milioni di dollari attraverso una nuova linea di credito, la quale assumerebbe – evidentemente – contorni di onerosità ben più convenientei. Il merito andrebbe attribuito al calo generalizzato dei costi relativi agli interessi debitori sui mercati finanziari internazionali, che avrebbero aperto un gradito scenario alle casse della compagnia.

A parlare è stato Gary Chapman, uno dei più alti manager della società, secondo cui “al momento il mercato è fortemente attrattivo in termini creditizi”, denotando “l’esistenza di fondi reperibili a un prezzo relativamente conveniente”. Obiettivo della società è pertanto andare a ricoprire a costi più bassi il bond in scadenza nel prossimo giugno, che la compagnia lanciò per un ammontare superiore al mezzo miliardo di dollari.

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Un pool di banche per il prestito-ponte a Snam

 Snam si è affidata a una platea importante di istituti di credito per ripagare in maniera totale il prestito ponte da dodici miliardi di euro che le è stato concesso per il finanziamento del proprio debito: il denaro in questione andrà a beneficio di Eni Spa, la quale è in procinto di cedere la propria quota del 50% nella società in questione, celebre per il suo network attivo nel settore del gas, come è emerso dalle ultime indiscrezioni. Quali sono gli altri dettagli in questo senso? Le banche che sono state appena menzionate sono quattro, le italiane Unicredit e Intesa Sanpaolo, la francese Bnp Paribas e l’americana JPMorgan Chase & Company, dunque una selezione piuttosto accurata.

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Indis-Unioncamere: rincari pesanti per pasta, riso e carne

 Il settore alimentare del nostro paese sta per vivere un periodo davvero intenso di rincari e aumenti tariffari: la conferma è giunta direttamente dall’osservatorio di Indis-Unioncamere (l’Istituto Nazionale Distribuzione e Servizi costituito appunto presso l’Unione Italiana Camere di Commercio), il quale ha analizzato con la massima attenzione questi dati. Entrando maggiormente nel dettaglio, infatti, i prossimi mesi saranno caratterizzati da rialzi generalizzati dei prezzi, con beni quali il riso, i cereali e la pasta a guidare questa classifica con cinque punti percentuali di incremento, senza dimenticare però due alimenti base come le uova e la carne. Non appena saranno terminate queste festività pasquali, dunque, con gli italiani che hanno mostrato una maggiore attenzione nei confronti degli sprechi alimentari e dei conseguenti risparmi, vi saranno altre note poco liete per i consumatori.

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Giornale Partito Comunista cinese in Borsa

 Ha preso ufficialmente il via il roadshow che porterà alla quotazione dell’organo ufficiale del Partito Comunista cinese. Stando ai suoi iniziatori, l’offerta pubblica iniziale traghetterà sui mercati finanziari regolamentati oltre 69 milioni di azioni, utili per ottenere un introito auspicato di 65 milioni di euro, da utilizzarsi per supportare lo sviluppo delle operazioni del quotidiano del Popolo, e – in particolar modo – il miglioramento della piattaforma tecnologica.

Con l’Ipo del giornale del Partito Comunista cinese si chiude così, in maniera definitiva, un’epoca storica. Come i suoi lettori avevano potuto notare, l’orbita del giornale aveva da tempo assunto una rotta sicuramente differente da quella, maggiormente rigida, degli scorsi decenni. Nessuno tuttavia, pochi anni fa, avrebbe scommesso che il “baluardo” del comunismo del più grande Paese asiatico potesse optare per una virata diretta sulle piazze finanziarie.

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Impregilo rivoluziona le nomine dei propri consiglieri

 La governance di Impregilo non sarà più la stessa: la celebre società milanese, attiva nel settore delle costruzioni e dell’ingegneristica, ha infatti intenzione di rinnovare questo suo aspetto aziendale, introducendo le cosiddette quote rosa, ma soprattutto sottoponendo all’assemblea straordinaria alcune modifiche dello statuto sociale. Entrando maggiormente nel dettaglio, questi interventi andranno a riguardare da vicino il modo con cui si nomina il consiglio di amministrazione, visto che fino ad ora si è puntato sul voto di lista. L’articolo 20 di questo stesso statuto è molto preciso in tal senso e prevede che quando una specifica lista è stata in grado di ottenere un voto favorevole per almeno il 29% del suo capitale complessivo (in questo caso si intende quello che ha diritto di voto all’interno dell’assemblea ordinaria), allora da questo elenco “vincitore” vanno pescati i quattordici amministratori del gruppo che poi dovranno essere eletti, mentre la lista di minoranza risulta utile per l’ultimo candidato.

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