Pmi Manifatturiero: Eurozona ancora in contrazione

 Il settore manifatturiero della zona euro si è contratto per il settimo mese consecutivo a febbraio. Sembra sempre più probabile che i 17 membri di Eurolandia siano intrappolati in una lieve recessione: i dati relativi ai nuovi ordini registrano costanti cali, persino in Germania, l’economia più sana della regione.

Il Manufacturing Purchasing Managers Index (PMI manifatturero), rilasciato dal Markit Economics e in grado di fornire un’indicazione sullo stato di salute del comparto manifatturiero e sulla crescita della produzione nella regione, è salito a 49,0 il mese scorso dal 48,8 di gennaio, in linea con una lettura flash. L’indice, cui gli investitori prestano particolare attenzione dal momento che i responsabili degli acquisti di solito hanno un accesso precoce ai dati relativi alle prestazioni dell’azienda, dal mese di luglio, si attesta al di sotto di 50, una soglia discrimine tra crescita e contrazione. La zona euro affonderà di nuovo in recessione nel primo trimestre? Certamente i paesi periferici rappresentano la principale preoccupazione.

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Un altro mese negativo per le immatricolazioni auto in Italia

 Il mese di febbraio si è confermato piuttosto difficile per le immatricolazioni delle autovetture : gli ultimi dati che sono stati diffusi dalla Motorizzazione, infatti, parlano di 130.661 veicoli in totale, il che equivale a dire che si è verificato un calo di quasi diciannove punti percentuali rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Anche gennaio era stato un mese nero in questo senso, con un -16,9% che aveva subito fatto scattare l’allarme, ma ora questa nuova caduta, piuttosto fragorosa invita a una seria riflessione. In effetti, non sono bastati i modelli a “chilometri zero” per risollevare il settore, visto che le vetture usate con nessun chilometro all’attivo hanno beneficiato di fortissimi sconti, ma per gli acquirenti non è stato un incentivo all’acquisto.

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BCE, prestito record da 529,5 milliardi di euro

 L’esito del secondo round della maxi operazione della Banca centrale europea, denominata Ltro, è stato leggermente superiore alle aspettative: 529.500.000.000 (713 miliardi di dollari) rispetto alle previsioni degli analisti, di circa 500 miliardi di euro. Nella precedente, risalente al mese di dicembre, erano stati iniettati 489 miliardi di euro.

Questa volta, le banche in Europa che hanno ottenuto il finanziamento a basso costo offerto dalla BCE sono state 800, contro le 523 dell’ultima volta, segno evidente che l’inizale stigma intorno alla straordinaria operazione, è stato alla fine rimosso. Le banche spagnole e italiane, i maggiori acquirenti in occasione della scorsa operazione, hanno usato le partecipazioni delle loro obbligazioni sovrane come garanzia. Questo ha contribuito a ridurre i rendimenti dei titoli sovrani, che minacciavano di rimanere a livelli insostenibil rendendo impossibile la restituzione del debito. HSBC, la belga Dexia, l’austriaca Erste Group, e le spagnole Banco Bilbao e CaixaBank hanno dichiarato di aver attinto ai fondi Ltro. 

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Pirelli dovrebbe annunciare risultati in calo per il 2011

 La data del prossimo 8 marzo sarà fondamentale in casa Pirelli per la convocazione del nuovo consiglio di amministrazione: non si tratta, infatti, di un cda qualunque, bensì di quello che sarà chiamato ad analizzare nel più completo dettaglio i conti e i risultati finanziari che sono stati conseguiti nel corso del 2011. Non si nutrono al momento grandi preoccupazioni, anzi gli analisti hanno affermato che il margine operativo dovrebbe rimanere sostanzialmente stabile, ma si sa anche che i volumi complessivi dovrebbero anche essere caratterizzati da una sostanziale debolezza. Anche l’utile netto della compagnia celebre per i suoi pneumatici e per il real estate non dovrebbe essere intaccato in maniera negativa.

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Yahoo dichiara guerra a Facebook

 Mentre Facebook prepara la propria quotazione in borsa (IPO), Yahoo rivendica alcuni diritti di proprietà intellettuale e minaccia il social network più famoso del mondo. Una nuova guerra dei brevetti potrebbe presto avere inizio. Già nel 2004 Google, alla vigilia del suo sbarco in borsa, si trovò costretta a sborsare a Yahoo qualcosa come 230 milioni di dollari di azioni, per la licenza d’uso del motore di ricerca.

Yahoo vs Facebook? L’affare si fa piuttosto interessante, sopattutto perché manca solo un mese all’attesissima IPO di Facebook. E Yahoo potrebbe mettersi nella posizione di negoziare una quota potenziale nel gruppo di Zuckerberg. “Yahoo ha la responsabilità nei confronti dei suoi azionisti e dei suoi dipendenti di proteggere i diritti di proprietà intellettuale”, è stato detto dal gruppo con sede in California. “Dobbiamo insistere affinché Facebook offra un contratto di licenza o saremo costretti ad agire unilateralmente per proteggere i nostri diritti”.

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Standard & Poor’s affonda la Grecia

 Rotta verso la “D”… di Default. L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha declassato la Grecia al livello “selective default” (SD) … La decisione dell’agenzia americana era attesa nella misura in cui S&P aveva in passato indicato che avrebbe portato la valutazione a SD non appena la Grecia avesse dato attuazione all’accordo con i creditori privati, per la svalutazione del debito.  L’annuncio del downgrade della Grecia, avvenuto Lunedì dopo la chiusura di Wall Street da parte dell’agenzia, ha tuttavia avuto poco effetto sul mercato dei cambi. Con una ristrutturazione del debito e la partecipazione del settore privato, era inevitabile: tutti se lo aspettavano.

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Il sistema bancario cinese, una minaccia per l’economia mondiale

 Il sistema bancario cinese è una minaccia reale, ma sottovalutata, per l’economia asiatica e, conseguentemente, per la crescita globale. Esso presenta alcune peculiarità: la prima risiede nel suo rapporto con la politica, la seconda è legata al livello molto elevato di prestiti non performing e, infine, il forte coinvolgimento nel finanziamento della bolla immobiliare, gonfiatasi negli ultimi anni.

Le quattro maggiori banche della Cina sono nelle mani della politica locale. La nomina dei principali dirigenti e la strategia di sviluppo sono controllate dal Partito Comunista. Il forte coinvolgimento delle autorità politiche nella conduzione degli affari finanziari in Cina spiega alcune decisioni, che si pongono in contrasto con le pratiche di prudenza necessarie per il settore finanziario.

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Confagricoltura lancia l’allarme sul caro gasolio

 Gli allarmi accorati lanciati dal settore primario del nostro paese stanno diventando purtroppo una preoccupante costante negli ultimi tempi: l’ultimo è stato quello di Confagricoltura, la quale ha voluto porre l’accento sui timori legati al caro-carburanti, quello che rischia di diventare una emergenza più che grave per le campagne italiane, una situazione davvero poco sostenibile nel breve termine, oltre che un danno evidente per le aziende del comparto in questione, per le coltivazioni e per tutti gli allevamenti. Il riferimento della confederazione è andato ai nuovi rincari e ai record che sono stati registrati per quel che concerne i prezzi dei vari carburanti, con i due euro al litro per la benzina verde (ma non solo) che si avvicinano in maniera minacciosa. I carburanti sono fondamentali ovviamente anche per l’agricoltura, soprattutto se si pensa che sono utili per il riscaldamento delle serre e delle stalle, in particolare in questi mesi invernali così rigidi, forse in maniera inattesa.

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Tecnocasa: valori bassi per capannoni e laboratori nel 2011

 Il primo semestre dello scorso anno è stato caratterizzato da valori piuttosto bassi per quel che concerne il settore immobiliare di tipo non residenziale: questa constatazione deriva dall’ultima analisi che è stata condotta dal gruppo Tecnocasa, il quale ha focalizzato ovviamente la sua attenzione su negozi, uffici, laboratori e anche capannoni. Un discorso a parte lo meritano proprio questi ultimi, i capannoni. Nel dettaglio, i prezzi in questione sono calati nel periodo preso in esame di 0,3 punti percentuali per quel che concerne le tipologie usate e di 0,4 punti in relazione alle categorie sottoposte a nuova costruzione. Lo stesso discorso vale per le locazioni, con un picco preoccupante (-1,6%) registrato dalle stesse tipologie usate.

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Il firewall per l’Europa, un bazooka anti-crisi

 I leader delle finanze del G20, riunitisi a Città del Messico questo fine settimana, stanno cercando di raccimolare massicce risorse a livello internazionale, ed entro la fine di aprile, al fine di convincere i mercati finanziari della capacità di impedire che i profondi problemi profondi della zona euro possano infliggere più danni su una (ancora fragile) ripresa mondiale.

Gli sforzi che si stanno compiendo potrebbero rivelarsi i più audaci dal 2008, quando il G20 riuscì a raccogliere 1.000 miliardi di dollari per salvare l’economia mondiale dalla crisi del credito, che esplose negli Stati Uniti causando la peggiore recessione dal 1930.

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