Nasce il primo registro italiano dei lobbisti

 Anche i lobbisti avranno il loro registro: il Ministero delle Politiche Agricole ha infatti deciso di istituire tale documento, un precedente storico, visto che è la prima volta che si procede in questo senso nel nostro paese. L’entusiasmo maggiore è stato mostrato dall’associazione Il Chiostro, la quale da tempo raggruppa diverse lobby e società col fine ultimo di promuovere la trasparenza e la tutela degli interessi. Ovviamente, il fatto che il registro sia stato creato da un solo dicastero, fa sperare nel riconoscimento e nella regolamentazione anche di altre attività, come auspicato dagli stessi rappresentanti appena menzionati. Un altro obiettivo che i lobbisti vogliono raggiungere, infatti, è quello di avere uno stretto rapporto con i loro uffici, quindi sono più che mai necessari un codice etico e delle sanzioni ben precise per chi non si attiene ad esso.

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La BoE inietta 50 miliardi di sterline

 La Banca d’Inghilterra ha votato per iniettare altri 50 miliardi di sterline (79,3 miliardi di dollari) nel sistema finanziario come parte dei suoi sforzi volti a sostenere una fragile ripresa dell’economia, ancora a rischio di scivolare in recessione.

La banca centrale ha lasciato il suo tasso di interesse al minimo storico dello 0,5 per cento – livello insolitamente basso cui è ancorata da marzo 2009 – e, come previsto, ha annunciato che avrebbe acquistato ulteriori asset (per 50 miliardi di sterline) – soprattutto titoli di Stato- con il denaro fresco di stampa.

L’iniezione di liquidità sarà una buona notizia per il governo, tornato sotto pressione e a cui viene chiesto di allentare la propria politica di austerità, dopo che l’economia si è contratta alla fine del 2011 e la disoccupazione ha raggiunto il suo massimo in più di 17 anni.

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Credit Suisse in rosso nel quarto trimestre

 Credit Suisse ha registrato nel quarto trimestre 2011 una perdita netta di 637 milioni di franchi dopo essersi accollata quasi 1 miliardo di franchi svizzeri (1,07 miliardi di dollari) di oneri per accelerare il taglio dei costi e sbarazzarsi delle attività rischiose, al fine di soddisfare le più rigide normative sul capitale.

“La nostra performance per il quarto trimestre 2011 è stata deludente”, ha detto l’amministratore delegato del gruppo svizzero Brady Dougan. “Riflette sia le avverse condizioni di mercato durante il periodo e l’impatto delle misure che abbiamo adottato per adattare rapidamente il nostro business ad un mercato in evoluzione e ai requisiti dei regolatori”. La notizia ha spinto il titolo Credit Suisse al ribasso nel trade di Giovedì mattina.

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Per Buzzi Unicem un 2011 in chiaroscuro

 Un buon aumento per quel che riguarda il fatturato consolidato e una conferma delle performance positive delle vendite: sono questi i due dati che emergono con maggiore nettezza dall’esercizio 2011 di Buzzi Unicem. La società di Casale Monferrato, il cui nome è strettamente collegato al settore del cemento, ha messo in luce delle stime piuttosto brillanti, come anche accertato dal consiglio di amministrazione del gruppo. Le principali espansioni sono quelle che sono state registrate nei mercati emergenti, ma un buon contributo è stato offerto anche dai paesi dell’Europa centrale. Al contrario, il paese di appartenenza di Buzzi Unicem, l’Italia ovviamente, ha riservato le sorprese peggiori, con le cessioni complessive che hanno continuato a calare in maniera preoccupante.

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La crescita dei money transfer e dei rischi di riciclaggio

 Le agenzie di money transfer hanno raggiunto quota 38mila unità nel corso del 2011, un totale che invita subito a una riflessione importante; anzitutto, bisogna precisare che il dato in questione è stato estrapolato dal dossier statistico Caritas-Migrantes, il quale ha messo in evidenza questa crescita, a cui corrisponde però anche un incremento degli allarmi e del rischio di riciclaggio di denaro. In effetti, ben il 50% dei 75mila agenti che svolgono attività finanziaria nel nostro paese è riferibile a queste agenzie, le quali consentono di inviare denaro in nazioni straniere senza essere necessariamente titolari di un conto in banca. Rispetto a un anno prima, le unità in questione sono aumentate di numero (circa quattromila per la precisione), ma le stime sono ancora più sorprendenti se si pensa che in appena otto anni gli stessi money transfer si sono addirittura moltiplicati di diciassette volte.

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IPO di Facebook, un jackpot miliardario

 L’IPO di Facebook renderà miliardari. Gli investitori della prima ora, come il fondo Accel Partners, raccoglieranno fino a 800 volte il loro investimento iniziale, in occasione dello sbarco di Facebook in Borsa. Un evento senza precedenti nella storia del capitale di rischio.

Non solo tra i dipendenti del social network, tra cui figura, in primo luogo, il capo del gruppo, Mark Zuckerberg. Ma anche in seno alla comunità degli investitori della prima ora, vale a dire le società di capitali di rischio che hanno creduto nel progetto del giovane studente di Harvard al 2005, ovvero un anno dopo la fondazione di Facebook. Sette anni fa, il fondo americano Accel Partners aveva investito $ 12,7 milioni nel social network. All’epoca, Facebook valeva solo 100 milioni di dollari. Oggi, sulla base di una valutazione di Facebook stimata tra i 75 e i 100 miliardi di dollari, la quota dell’11,4% di Accel Partners nel capitale vale quasi … dieci miliardi di euro. Quasi 800 volte l’investimento iniziale!

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Crollano utili UBS

 Un trimestre impegnativo nell’investment banking non ha risparmiato UBS: profitto netto della banca è precipitato del 61,4%.Il gruppo bancario svizzero ha archiviato il quarto trimestre con un utile netto pari a 393 milioni di franchi svizzeri ($ 428.300.000), ben al di sotto delle stime, e in calo rispetto agli 1,66 miliardi di franchi dello stesso periodo del 2010.

La maggiore delusione, dalla relazione diffusa Martedì  da UBS, è giunta dalla divisione di investment banking, con una perdita ante imposte di 256 milioni di franchi svizzeri ($ 279.100.000), mentre l’azienda ha sensibilmente ridotto le attività di rischio ponderate e il valore a rischio. “L’ottima performance nel settore del credito, nei mercati macro ed emergenti [è stata] superata dall’effetto delle condizioni di sfida del mercato sui ricavi”, secondo l’azienda.

Il segmento asset management e Swiss Bank hanno registrato un utile ante imposte di 882 milioni di euro e il ramo Wealth Management Americas un utile di 114 milioni. In quest’ultimo caso, gli afflussi sono stati pari a 1,9 miliardi di franchi, mentre hanno raggiunto 3,1 miliardi nel segmento della gestione patrimoniale. A livello di gruppo, l’afflusso è salito a 6,4 miliardi contro 4,9 miliardi, rilevato tre mesi prima.

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A gennaio ottima raccolta per Banca Generali

 Banca Generali può affermare, senza timore di essere prontamente smentita, che il 2012 è iniziato in maniera positiva dal punto di vista finanziario: il mese di gennaio è appena terminato e l’istituto di credito dell’omonimo gruppo di Trieste può già vantare dei dati molto interessanti per quel che concerne la raccolta netta. Quest’ultima, infatti, si è attestata a quota 245 milioni di euro, in netto rialzo rispetto a quanto registrato nel corso del mese di dicembre (in quella occasione si raccolsero appena 177,6 milioni). Tale risultato è stato possibile grazie, in particolare, alle operazioni della rete della banca stessa (148 milioni di euro del totale in questione), ma non bisogna nemmeno dimenticare il contributo offerto dalla rete privata, con i suoi novantasette milioni complessivi.

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Ricapitalizzazione banche: verdetto finale

 L’Autorità bancaria europea (EBA) ritiene “inesatte e” fuorvianti ” le informazioni rese note dal Financial Times, secondo il quale la metà dei piani di ricapitalizzazione delle banche europee sarebbe poco credibile. Gli istituti di credito stanno trattenendo il respiro.

Mercoledì e Giovedì, sapranno se i loro piani di ricapitalizzazione sono stati approvati dall’Autorità bancaria europea. Nel mese di dicembre, l’EBA aveva imposto alle 30 principali banche nell’area dell’euro di trovare, complessivamente, un ammontare pari a 115 miliardi di euro di capitale entro il 30 giugno, al fine di raggiungere, entro tale data, un Core Tier 1 del 9% almeno L’obiettivo: evitare il contagio dalla crisi del debito della zona euro.

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Le tre giornate del Salone del Risparmio edizione 2012

 Mancano ancora più di due mesi all’appuntamento del Salone del Risparmio di Milano, l’evento sempre molto atteso dagli appassionati e gli addetti ai lavori del risparmio gestito: le ultime edizioni hanno confermato un trend piuttosto positivo, con più di quindicimila partecipanti e un centinaio di imprese, enti e istituzioni. Le tre date esatte di questo evento, il quale è organizzato da Assogestioni, sono i prossimi 18, 19 e 20 aprile. Il salone del 2012 sarà caratterizzato ancora una volta da importanti scambi di informazioni e da un ulteriore potenziamento dei rapporti tra i vari operatori del settore. Tutti i visitatori potranno conoscere nel dettaglio le caratteristiche dei nuovi prodotti e dei servizi che sono disponibili sul mercato, oltre a proiezioni e scenari sul futuro del risparmio gestito.

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