Nonostante gli elevati tassi di crescita, nemmeno l’economia cinese è stata risparmiata dalla crisi, costringendo le autorità locali a prendere misure che ne stanno mettendo in luce le criticità, a cominciare da un sistema creditizio che privilegia le imprese statali (e i funzionari di partito), lasciando a bocca asciutta proprio quei soggetti, come famiglie e piccole imprese, che in questa fase andrebbero maggiormente sostenuti.
La Banca Popolare della Cina ha reso noti nei giorni scorsi i dati relativi al sistema del credito: nel solo mese di dicemebre i crediti bancari sono cresciuti del 13,92 per cento, passando da 562,2 a 640,5 miliardi di yuan (101 miliardi di dollari). Tali dati rappresentano la conseguenaza della Banca di ridurre il tasso di riserva dello 0,5 % portandolo al 21 %. I dirigenti cinesi sembrano perciò aver preso la strada dell’emissione di moneta quale strumento di contrasto alle eventuali conseguenze della crisi.