Indice ai massimi secondo i dati Istat

Sale per la terza volta, nel mese di settembre, l’indice di fiducia nei confronti delle imprese. Questa volta l’indice è arrivato a quota 83,3, registrando il valore più alto dal lontano mese di luglio 2012. Questi dati sono stati riportati dall’Istat che ha evidenziato come il livello sia ugualmente basso e che gli ultimi dati riportati non sono stati influenzati da quelli che sono le ultime vicende economiche e politiche del paese come il Deficit al 3,1 percento con Pil a – 1,7 e Borsa di Milano incerto il titolo Mps.

Nonostante che le ultime giornate della politica e dell’economia non influenzino i dati dell’Istat si registra una ripresa in tutti i settori.

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Borsa di Milano incerto il titolo di Mps

Nella giornata di oggi il titolo di Monte dei Paschi di Siena è stato incerto sulla Borsa di Milano. Il titolo è avanzato in modo incerto per via del rinvio del via libera al piano industriale da parte del Consiglio di amministrazione che, durante la giornata di ieri, ha chiesto uno spostamento di dieci giorni. Le azioni di Rocca Salimbeni avevano avuto un avvio positivo che poi si è trasformato in una registrazione in rosso sul Ftse Mib.

Finanza e mercati attenti alla questione durante la giornata di ieri, giornata in cui il Consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi di Siena doveva dare vita al nuovo piano industriale, un piano industriale che doveva rispettare le linee guida della Commissione Europa.

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Deficit al 3,1 percento con Pil a -1,7

 

Il Consiglio dei Ministri ha presentato quello che è il Def, il Documento economico finanziario che dovrà apportare le adeguate manovre all’economia del paese, economia che, da quanto emerge dai dati dello stesso Consiglio dei Ministri, non sembra essere in ripresa. Infatti, il deficit italiano è arrivato al 3,1%, un aumento del disavanzo pubblico dovuto anche alle ripercussioni negative del Pil, un Prodotto interno lordo che ha registrato nell’anno corrente un -1,7%.

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Crisi settore immobiliare terminata


La ripresa economica dell’Europa sta iniziano a farsi sentire anche nel settore immobiliare. Insomma se Eurostat 2013 conferma miglioramento crisi Eurozona, risultati positivi sono visibili anche nel campo del mercato immobiliare.

I dati arrivano dall’European Outlook 2014 che ha studiato a fondo gli ultimi anni del settore immobiliare, uno dei più colpiti in assoluto dalla crisi economica mondiale. Sicuramente si tratta di una ripresa lenta, ma si guarda con molto più ottimismo al futuro.

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Piazza Affari in positivo e la borsa di Tokyo vola


Notizie abbastanza favorevoli arrivano dai mercati europei, con Piazza Affari che fa segnare un rialzo alquanto positivo, anche se l’Italia continua ad arrancare per quel che riguarda il Pil.

Un inizio di giornata consistente per i mercati europei e Piazza Affari, a Milano il FTSE MIB ha fatto registrare un + 0,36%, mentre ancora in netto calo è l’indice azionario Banca Mps, sempre alle prese con la ricerca di nuovo capitale da investire.

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Eurostat 2013 conferma miglioramento crisi Eurozona


Arrivano notizie abbastanza confortanti dall’Eurostat in argomento crisi economica. A quanto pare c’è stato un miglioramento dell’Eurozona in questa seconda parte del 2013 che ha fatto registrare un innalzamento europeo del Pil.

Il Vecchio Continente sembra respirare meglio rispetto al passato, anche se chiaramente non si può parlare di crisi finita. I dati alla mano forniti da Eurostat 2013 sono alquanto positivi, ma non è un discorso globale, che riguarda insomma tutti i Paesi europei.

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Microsoft fa volare Nokia in borsa


Arriva un cambiamento piuttosto sostanziale dal mondo della tecnologia e della borsa che potrà rivelarsi come una nuova sfida intrigante per l’economia mondiale.

Mentre BlackBerry non sarà la terza opzione del mercato degli smartphone, tutt’altro discorso va fatto invece per Nokia, la compagnia finlandese è ora nelle mani di Microsoft e la sfida ad Apple e Android, con gli smartphone Samsung, è praticamente aperta.

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Gli italiani risparmiano di più per paura della crisi

Italiani formichine o dalle mani bucate? Dalle ultime analisi pare proprio un popolo di risparmiatori. Nell’ultimo anno gli italiani hanno speso molto di meno e hanno lasciato in banca ben 45 miliardi di euro in più. I motivi di questa tendenza? La paura della crisi, della recessione e di nuove possibili tasse.

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