Il restyling ha subito una brusca accelerazione: è stata una vera e propria mossa a sorpresa quella del consiglio di gestione della Banca Popolare di Milano, la quale ha deciso di convocare per i prossimi 21 e 22 giugno l’assemblea straordinaria, le due convocazioni che serviranno per deliberare di fatto la trasformazione in società per azioni. Le prime intenzioni dell’istituto di credito lombardo erano quelle di concludere tutto questo iter entro la fine del mese di luglio, pertanto ci sarà un anticipo di oltre un mese. La conseguenza immediata di tale scelta è stata avvertita nettamente in Borsa, visto che a Piazza Affari il titolo Bpm ha messo a segno un rialzo superiore ai tre punti percentuali, il migliore dell’indice Ftse Mib di cui fa parte.
Redazione
Auchan punta sui mercati emergenti
Auchan ha appena comunicato di voler puntare con maggiore insistenza sui mercati in Russia. Pur non abbandonando le vendite sul mercato locale, quello francese, la compagnia della grande distribuzione organizzata sembra aver compreso che per poter mantenere adeguati livelli di fatturato e di redditività non può che puntare su Russia, India e altri mercati in corso di emersione.
A marzo nuovo calo della fiducia dei consumatori
I consumatori italiani continuano ad essere poco fiduciosi e non si può certo dar loro torto. Gli ultimi dati dell’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) hanno infatti evidenziato un ulteriore calo a marzo di questo sentimento, vale a dire l’indice del clima di fiducia per la precisione. Quest’ultimo è passato da 86 a 85,2 nel giro di un mese e ciò per diversi motivi. In effetti, il calo a cui si sta facendo riferimento si riferisce sia alla componente che ha a che fare con il quadro economico (in questo caso l’indicatore è letteralmente crollato, passando da 72,7 a 68,8) sia quella relativa al clima personale (la diminuzione è stata più moderata, da 91,7 a 91,4, ma sempre un calo è).
Piani di sviluppo Bauli
In una lunga intervista concessa al quotidiano La Stampa, Alberto Bauli spiega quali sono le motivazioni che stanno conducendo l’azienda a rinvigorire i propri impegni nel perseguire la strada di sviluppo per il futuro a breve e a medio termine, sostenendo altresì il business Bistefani, con una particolare attenzione al Nord Ovest nazionale. Vediamo dunque quali sono le principali considerazioni effettuate dal manager sulla propria, storica, società.
Cgil: pagare in Bot gli stipendi d’oro
L’Italia dovrebbe considerare seriamente l’opzione di pagare gli stipendi e le pensioni più alte del settore pubblico con titoli di Stato, più precisamente i Bot (Buoni Ordinari del Tesoro). È questa l’opinione espressa dal principale sindacato del nostro paese, la Cgil (Confederazione Generale Italiana del Lavoro), anche se non è la prima volta che si sente parlare di una idea del genere. Come ha spiegato Susanna Camusso, numero uno della confederazione di cui si sta parlando, l’utilizzo dei titoli in questione per le cosiddette “pensioni d’oro” non andrebbe certo a eliminare un problema grave come la disoccupazione, ma senza dubbio si tratterebbe di un bel segnale.
Riscossione crediti verso pubbliche amministrazioni
Negli ultimi giorni abbiamo parlato dell’importanza di sbloccare l’enorme ammontare di crediti che le piccole e medie imprese vantano nei confronti delle pubbliche amministrazioni. Diverse decine di miliardi di euro che contribuirebbero – se terminate congruamente nelle casse delle imprese – a rilanciare l’economia e l’occupazione. Ma in che modo avverrebbe il pagamento dei crediti?
Ancora dubbi sulla cessione e quotazione di BSI
Negli scorsi mesi si era parlato con insistenza della possibile cessione della Banca della Svizzera Italiana. Si tratta, nello specifico, dell’istituto di credito più antico del Canton Ticino (la sua fondazione risale al 1873), il quale è specializzato soprattutto nella gestione del patrimonio e nei servizi alla clientela privata e ai gestori esterni. Da almeno quindici anni, inoltre, questa banca fa capo al Gruppo Generali. Ora stanno sorgendo dei dubbi e delle perplessità proprio in merito alla vendita. Per quale motivo?
Remunerazione manager Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo ha retribuito “generosamente” i propri manager. In particolar modo – ricordava in ampio spazio Il Fatto Quotidiano – ad Enrico Cucchiani, amministratore delegato del gruppo, sarebbero andati 3,037 milioni di euro di compensi come direttore generale e chief executive officer, oltre ad ulteriori integrazioni per totali 4,47 milioni di euro. L’ex direttore generale, indagato per il caso Mps dalla procura di Siena (ricorda ancora il giornale), lascia Cà de Sass con 2,85 milioni.
Mark Kurtser, il ginecologo divenuto miliardario
Mark Kurtser non è più un semplice ginecologo russo, ma un nuovo miliardario che ha potuto sfruttare l’attuale situazione economica di Cipro: in effetti, i titoli azionari della sua MD Medical Group Investment Plc, principale compagnia di Russia per quel che riguarda la cura di donne e bambini, sono riusciti ad aumentare di ben quarantadue punti percentuali negli ultimi cinque mesi. Kurtser è infatti il numero uno di tale azienda e controlla il 68% delle operazioni attraverso un veicolo finanziario che si trova proprio nella piccola isola del Mediterraneo, la MD Medical Holding.
Il titolo Nike sale fino ai livelli del 2011
Il baffo della Nike è ben arricciato e svetta verso l’alto: il colosso americano dei prodotti sportivi, ha fatto registrare il suo rialzo azionario più consistente dal 2011, dopo ben venti mesi per la precisione. La compagnia di Beaverton è riuscita a tranquillizzare dunque gli investitori, preoccupati per il fatto che business e profittabilità fossero in pericoloso ribasso in territorio cinese. Nel dettaglio, le azioni della multinazionale statunitense sono aumentate di ben 9,5 punti percentuali, attestandosi a quota 58,69 dollari presso il New York Stock Exchange. Si tratta del maggior incremento in assoluto (il cosiddetto intraday per intenderci) dal 28 luglio di due anni fa.