Lavazza sarà sempre più presente nel Regno Unito

 La Luigi Lavazza Spa, famosa azienda torinese che deve la sua fortuna alla produzione di caffè, sta dimostrando di avere ambizione da vendere: in effetti, la società piemontese ha deciso di insediarsi in via ufficiale e graduale nel Regno Unito, con un progetto di ampio respiro che ora sarà gestito dalla Cushman & Wakefield, gruppo che fa capo alla famiglia Agnelli. Volendo essere ancora più precisi, si selezioneranno con cura ben quattrocento zone all’interno delle città britanniche più importanti. Come è già stato sottolineato, non vi sarà nulla di avventato, dunque si comincerà con cautela. Il primo passo sarà quello che si concretizzerà nei prossimi mesi con cinque caffè a Londra, Leeds, Newbury e Derby.

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Saipem rivede al ribasso le previsioni di ricavi e profitti

 Non sono buone le “nuove” che riguardano Saipem, celebre spa che fa parte del gruppo Eni e che opera nel settore petrolifero: la negatività si riferisce agli azionisti della compagnia di San Donato Milanese, visto che quest’ultima ha appena annunciato di aver rivisto al ribasso le previsioni relative agli utili per quel che concerne lo scorso anno, come anche quelle su profitti e ricavi del 2013. Come mai c’è stata questa revisione? Saipem ha fatto sapere che un esame attento e accurato dei contratti e delle prospettive aziendali ha prodotto un risultato del genere, una analisi fortemente voluta dal nuovo amministratore delegato, Umberto Vergine, e da Giuseppe Caselli, il quale ha da poco ricoperto il ruolo di direttore operativo per quel che riguarda l’unità E&C (Engineering and Construction).

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Assoelettrica dice la sua sulla polemica Antitrust-Terna

 La rete elettrica italiana si è sviluppata e continua a svilupparsi in maniera fin troppo rallentata; non si tratta di un problema marginale, tanto è vero che è stato posto all’attenzione proprio oggi da Assoelettrica, l’associazione nazionale che raggruppa imprese, produttori, acquirenti e grossisti del settore in questione. Secondo il numero uno dell’ente, Chicco Testa, la polemica esiste da tempo, ma bisognerà discutere in maniera approfondita su chi sia che deve pagare per il ritardo a cui si sta facendo riferimento. Testa ha poi aggiunto che finora gli unici che hanno subito le peggiori conseguenze di tutto questo sono stati i consumatori e le aziende elettriche.

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Antonio Patuelli designato nuovo presidente dell’Abi

 Sostituire Giuseppe Mussari alla guida dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi) non sarà certo semplice: le polemiche per quel che riguarda lo scandalo dei derivati che ha coinvolto Monte dei Paschi sono ancora accese e hanno spinto l’ex numero uno a lasciare l’associazione, dunque il suo successore avrà un compito piuttosto duro. Il Comitato di Presidenza ha già individuato il nome, ora si tratterà di attendere fino alla giornata di giovedì prossimo per la designazione ufficiale. Si sta parlando di Antonio Patuelli, attuale presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna, un nome che è stato indicato dall’Abi stessa per poter contare su una candidatura forte, unica e autorevole.

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Donne nei cda italiani

 Continua ad aumentare la quota di donne nei consigli di amministrazione delle società quotate italiane. Un incremento che rende le donne, per la prima volta, presenti per almeno il 10% dei consiglieri di amministrazione delle aziende quotate sui listini di Borsa e nei mercati regolamentati: una quota irrisoria si potrà dire, soprattutto se si pensa che per giungere a questo “storico” risultato si è dovuto attendere una legge che ne disciplinasse e stimolasse la presenza.

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Unaprol: gli Usa premiano l’olio d’oliva italiano

 C’è un settore economico del nostro paese che merita il famoso modo di dire “andare liscio come l’olio”: quest’ultimo è più che mai azzeccato, visto che si sta parlando dell’extra vergine di oliva e degli altri oli vergini in generale, un prodotto che sta beneficiano di un ottimo import, grazie soprattutto al contributo offerto dagli Stati Uniti. La prima economia mondiale è infatti il più importante partner commerciale del Belpaese da questo punto di vista. Il dato in questione è stato messo in luce dall’Unaprol (Unione Nazionale tra le Associazioni di Produttori di Olive), vale a dire il consorzio olivicolo italiano per intenderci.

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Dati imprese 2012 Unioncamere

 Secondo quanto affermato da Unioncamere, nel corso del 2012 sarebbero nate 383.883 imprese, per il valore più basso degli ultimi otto anni e 7.427 in meno rispetto al 2011. Di contro, sono 364.972, pari a quasi mille unità ogni giorno, quelle che hanno chiuso i battenti, con una crescita di 24 mila unità rispetto al 2011. Ne consegue che il saldo tra entrate e uscite si è attestato a 18.911, per il secondo peggior risultato dopo quello del 2009.

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Trimestrale Nokia

 Nokia ha comunicato agli stakeholders il conseguimento degli ultimi risultati trimestrali. Risultati che hanno conferito un discreto ottimismo sul futuro della compagnia finlandese, sebbene il top management dell’azienda abbia deciso – per la prima volta in oltre 20 anni – di non erogare il dividendo ai propri azionisti. Una scelta non certamente popolare, che è tuttavia accompagnata da considerazioni molto positive su quanto conseguito dalla compagine.

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Cosa comporta la riforma della Pac per l’Italia

 Sono passati appena tre giorni da quando è stata portata a compimento la riforma della Politica Agricola Comune, meglio nota con l’acronimo Pac: l’iter di approvazione a cui si sta facendo riferimento riguarda il periodo successivo al 2014, grazie al via libera al regolamento orizzontale sulla gestione e sul monitoraggio di questa politica. Quali sono le novità più importanti e, soprattutto, che risvolti avranno per il nostro paese? Entrando maggiormente nel dettaglio della questione, c’è da dire che le risorse relative ai pagamenti diretti saranno ripartite secondo un criterio nuovo di zecca. Il funzionamento è presto detto, dato che non vi sarà alcuno stato membro dell’Unione Europea che potrà ricevere meno del 65% della media comunitaria.

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Riassetto Luxottica

 Prende sempre più corpo l’idea di una Luxottica “multinazionale”. Nonostante la società sia già presente in più mercati e con più sinergie di prodotto / servizio, sembra proprio che le intenzioni del top management siano quelle di spingere verso la realizzazione di una strategia globale, proseguendo quanto già avviato nel 2006, quando il gruppo acquisì – per 4 miliardi di euro l‘americana Gtech. Ora la società rilancia ancora per il prossimo futuro, ponendo traguardi ambiziosi alla propria strada di crescita.

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