Beni Stabili perfeziona l’accordo con Banca Finnat

 È un periodo intenso di accordi e novità per Beni Stabili, la spa romana che è attiva da ben 108 anni in campo immobiliare: in effetti, la compagnia in questione, la quale è quotata a Piazza Affari, ha comunicato proprio nel corso della giornata odierna la firma di un importante contratto con Banca Finnat Euramerica e con Regia (società a responsabilità limitata di proprietà della famiglia Benetton), un accordo che le ha consento di vendere il 51% dei titoli azionari della divisione Property Service. Quest’ultima si occupa nello specifico della gestione di patrimoni immobiliari, avvalendosi, in particolare di attività di property management.

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Hong Kong compra la Lme di Londra

 La Borsa di Hong Kong ha annunciato di aver acquistato la Lme di Londra. La London Metal Exchange è la principale piazza mondiale di contratti sui metalli, e finirà nell’orbita della Hong Kong Stock Exchange, che pagherà il controvalore in contanti, per una decisione che sarà formalizzata dall’assemblea dei soci nella prossima riunione che si terrà durante il corso del mese di luglio.

Il comunicato con il quale il consiglio di amministrazione della Borsa di Hong Kong (la seconda del mondo per capitalizzazione) ufficializza la transazione, precisa infatti che l’accordo quadro sui termini di un’offerta cash sull’intero capitale della London Metal Exchange valorizza intorno a 1,4 miliardi di sterline (2,15 miliardi di dollari) quanto è necessario sborsare per poter mettere mano sull’importante piazza.

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Fabrizio Viola a tutto campo su Monte dei Paschi

 L’urgenza più imminente di Monte dei Paschi di Siena è quella di vendere il 60% di Biverbanca, la cassa di risparmio di Biella e Vercelli: le intenzioni sono state rese note dall’amministratore delegato del gruppo toscano, Fabrizio Viola, il quale non ha ancora precisato la data effettiva per tale operazione. Tra l’altro, non si conoscono al momento nemmeno i pretendenti, anche se si fanno i nomi di Banca Popolare di Vicenza e della Cassa di Risparmio di Asti, come anche la valutazione rimane oscura, nonostante qualche indiscrezione che l’ha fissata a duecento milioni di euro. Una smentita secca, al contrario, è stata quella relativa alla cessione del marchio Antonveneta, ma non è escluso che si possa intervenire in questo senso sugli sportelli.

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Moody’s taglia rating banche tedesche

 Moody’s, una delle più note agenzie di rating di tutto il mondo, si è abbattuta con la sua scure anche sulla Germania. L’istituto ha infatti scelto di ridurre il rating ad alcuni istituti di credito tedeschi, continuando ad analizzare la tenuta del big di riferimento, Deutsche Bank, e certificando – nel tempo – che lo stato di salute dell’economia di Berlino sarebbe comunque “buono”, soprattutto se confrontato con quanto sta accadendo nei vicini confini.

Ad ogni modo, Moody’s ha scelto di ridurre di un notch il rating di sette banche tedesche, e delle rispettive controllate, assumendo come determinante fondamentale l’aumento del rischio “per la la qualità degli asset bancari legati all’area euro e della limitata capacità di assorbire ulteriori perdite”, con impatti conseguenti sul patrimonio degli istituti

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Piano salvataggio banche spagnole

 Non sembra esservi pace per il sistema bancario spagnolo. Il governo sta infatti lavorando in tempi rapidi a una nuova riforma del mercato, che possa assicurare agli istituti di credito una liquidità sufficiente a coprire le perdite sui mutui e assicurare prestiti alle imprese, evitando il peggioramento di una situazione di credit crunch e di instabilità patrimoniale, che potrebbe acuirsi nel corso delle prossime settimane, generando un effetto esplosivo sull’economia e la finanza locale e internazionale.

A preannunciare i contenuti della riforma è stato il quotidiano spagnolo Cinco Dias, secondo cui la revisione, la terza per il 2012, è stata richiesta dalle autorità europee all’interno di un negoziato finalizzato a ricapitalizzare le banche spagnole con finanziamenti europei. Ma cosa prevedono le nuove regole, e in che modo potrebbero avere un impatto positivo sui conti degli istituti di credito iberici?

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Altroconsumo fa il punto sulle offerte dei conti di base

 Sono passati appena cinque giorni dal debutto ufficiale del conto di base: questo strumento finanziario non è altro che il conto che è stato promesso dal governo Monti, le cui caratteristiche principali sono quelle dell’assenza di canone e di imposta di bollo, dedicato appositamente a quei cittadini che vantano un Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) inferiore al limite dei 7.500 euro. La sua disponibilità è concessa nei confronti di tutti, con gli istituti di credito che dovrebbero impegnarsi in prima linea nel promuovere il prodotto, rendendo edotti i loro clienti. La celebre associazione dei consumatori Altroconsumo si è occupata proprio di tale argomento, cercando di capire di che livello sia l’informazione e la relativa trasparenza, due elementi fondamentali da questo punto di vista.

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Le agevolazioni di Mps per i terremotati dell’Emilia

 Il gruppo bancario Monte dei Paschi non è rimasto indifferente di fronte al terribile sisma che ha sconvolto l’Emilia una settimana fa: l’istituto toscano ha infatti deciso di approntare una serie di misure e iniziative che sono volte ad agevolare dal punto di vista finanziario i residenti delle zone colpite, vale a dire le provincie di Bologna, Ferrara, Modena e Mantova. Questa solidarietà è anzitutto esemplificata dalla sospensione delle rate dei contratti di mutuo per un periodo pari a dodici mesi, senza dimenticare i cento milioni di euro che sono stati stanziati sia per le famiglie che per le imprese locali. L’importo in questione verrà equamente suddiviso. In pratica, cinquanta milioni di euro saranno relativi ai mutui fondiari e ai piccoli prestiti che coinvolgono i cittadini, dato che c’è assoluto bisogno di rimettere in piedi le abitazioni danneggiate ed è necessario molto denaro; la residenza nelle zone colpite è uno dei requisiti richiesti in tal caso.

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Banca Sella dà il via alle serate digitali di Biella

 Banca Sella sta per dare il via a una importante serie di incontri che si svolgeranno in diverse città-studio: l’intento è quello di avvicinare il più possibile professori di università, esperti del mondo digitale e le società italiane e straniere. Non è un caso, dunque, che la partecipazione sia già stata garantita da nomi commerciali celebri come Google, Ebay, Vodafone e Aruba.it. Insomma, l’istituto di credito piemontese ha capito come l’economia di internet sia un business in continua crescita e da sfruttare, cercando di incrementare la produttività e l’efficienza delle aziende e facendone magari nascere di nuove. Gli attori protagonisti di tutto questo saranno, oltre alla stessa Banca Sella ovviamente, il Comune di Biella e le istituzioni locali, per quelle che sono già state ribattezzate come le “serate digitali”.

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Banche europee a rischio

 Banche europee a rischio? La risposta è positiva, secondo il Wall Street Journal, tanto che all’interno dell’Unione Europea starebbero considerando l’introduzione di un piano comunitario di garanzie sui depositi, che si andrebbe a sommare a quelli nazionali già esistenti. “Non è ancora chiaro quanto sia stato sviluppato il piano” per offrire garanzie ai depositi, ha riportato il quotidiano finanziario americano tra le sue pagine.

Più precise le considerazioni di Stefan Nedialkov, analista di Citigroup, secondo cui le banche dei Paesi a maggior rischio (Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna) potrebbero perdere tra 90 e 340 miliardi di euro di depositi se la Grecia uscisse dall’area euro. Ad essere più colpita sarebbe la Spagna, con perdite che potrebbero arrivare fino a toccare la straordinaria cifra dei 130 miliardi di euro.

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Downgrade Banco Santander

 Tra le tante banche che si son viste ridurre il giudizio da parte di Moody’s Investors Service, rientrano anche le due aziende di credito più importanti della penisola Iberica: Banco Santander, e Banco Bilbao Vizcaya Argentaria. Un taglio di rating molto importante (tre notch), che alimenta i timori degli osservatori economico finanziari circa i rischi che l’attuale recessione, e le perdite su crediti, potrebbero provocare sulla stabilità degli istituti di credito spagnoli, 16 dei quali oggetto di recente downgrade da parte dell’agenzia di redditi.

Delle 16 banche interessate dal provvedimento di Moody’s Investors Service, nove – tra cui Banco Santander e Banco Bilbao – hanno subito una riduzione di tre gradini; sette hanno dovuto assistere alla revisione, in peggioramento, del loro outlook. Una scelta che è l’anticamera di possibili e probabili downgrade futuri, da affermarsi nel corso dei prossimi mesi. Anche la divisione britannica di Santander ha subito la stessa sorte, con riduzione del rating sul debito.

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