Banca Leonardo annuncia la distribuzione dei dividendi

 I dividendi che verranno distribuiti da Banca Leonardo ammontano a ben 182 milioni di unità: l’operazione andrà ovviamente a coinvolgere i soci del gruppo in questione, ma bisogna ricordare che non ci si limiterà soltanto a questo, visto che vi sarà spazio anche per la distribuzione delle riserve. Tutti questi importi andranno ad aggiungersi ai novantatre milioni di acconto che si riferisco all’esercizio dello scorso anno e il cui stacco ha avuto luogo a novembre. Che cosa devono attendersi gli azionisti di Banca Leonardo? Come stanno riportando in maniera abbastanza diffusa le indiscrezioni di stampa, il consiglio di amministrazione è intenzionato a proporre all’assemblea un dividendo ben preciso, il cui ammontare finale sarà di quaranta centesimi di euro per ogni singolo titolo azionario di categoria A; soltanto per fare un esempio e un raffronto utile, c’è da dire che la distribuzione del 2010 aveva previsto un dividendo di appena dodici centesimi.

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La Corte Costituzionale si esprimerà sull’anatocismo bancario

 Con il termine “anatocismo” si intende solitamente una pratica delle banche, volta a capitalizzare gli interessi su un capitale, in modo da produrre interessi su interessi: ebbene, finalmente si potrà avere una maggiore tutela da questo istituto, visto che per il prossimo 7 febbraio è prevista una importante sentenza da parte della Corte Costituzionale. La Consulta dovrà esprimere il proprio parere in merito alla costituzionalità di un provvedimento che è inserito all’interno del Decreto Milleproroghe. In pratica, il testo normativo in questione, la cui approvazione risale alla fine del 2010, aveva eliminato in modo definitivo tutti gli effetti relativi a una sentenza della Corte di Cassazione proprio sull’anatocismo. Che cosa era previsto nello specifico?

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Ubi Banca nomina i nuovi direttori generali delle sue controllate

 Ubi Banca dà il via alla propria riorganizzazione interna e lo fa comunicando i nomi dei nuovi direttori generali: il gruppo bergamasco ha infatti reso noto che questi ruoli verranno ricoperti a partire dal prossimo 1° febbraio, con una distinzione relativa ai vari istituti di credito che fanno capo al gruppo in questione. Nel dettaglio, Roberto Tonizzo sarà il nuovo direttore generale del Banco di Brescia, Marco Mandelli della Banca Popolare Commercio e Industria e Riccardo Barbarini della Banca Regionale Europea. Le scelte non sono certamente casuali, ma basate sull’esperienza che è stata maturata finora. In particolare, bisogna sottolineare come Tonizzo possa vantare lo stesso incarico presso la Banca Regionale Europea, mentre Barbarini si è occupato soprattutto dell’area commerciale all’interno dello stesso istituto. Mandelli, invece, proviene direttamente da Centrobanca, la banca d’investimento del gruppo Ubi.

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Una nuova sentenza incoraggiante sui bond Parmalat

 Il caso dei bond Parmalat è una ferita ancora aperta e sanguinante, nonostante siano passati dieci anni, ma quando si apprendono determinate notizie, non può che tornare sul volto un accenno di sorriso: il Tribunale di Parma ha infatti emesso una sentenza favorevole nei confronti di due associati della Confconsumatori, i quali potranno beneficiare di un importante diritto al risarcimento, grazie alla preziosa opera dell’associazione appena menzionata. I fatti sono presto detti. I due soggetti coinvolti nel crack dell’azienda di Collecchio avevano provveduto ad acquistare verso la fine del 2002 delle obbligazioni societarie per una cifra totale di 23mila euro. La giurisprudenza recente si sta finalmente spostando nella giusta direzione e il tribunale emiliano non ha potuto che uniformarsi in tal senso.

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Banca Etica si dimostra sempre più resistente alla crisi

 Ventiquattro punti percentuali di incremento per quel che concerne l’erogazione dei crediti e altri dodici per la raccolta di risparmio rappresentato davvero due risultati importanti: si tratta delle stime che Banca Etica ha fatto registrare nel 2011, dodici mesi che hanno messo in luce come la finanza etica possa riservare soddisfazioni importanti nonostante la crisi economica che attualmente infuria. Tra l’altro, si tratta anche del terzo anno consecutivo che tali affari sono contrassegnati da un segno più e dalla doppia cifra, un elemento non certo casuale. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da precisare che la raccolta in questione è stata pari a 717 milioni di euro, mentre i crediti si sono attestati poco distanti da quota 541 milioni.

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Matteo Arpe viene reintegrato da Banca Profilo

 Una volta tanto Matteo Arpe può fare affidamento su una notizia positiva: Banca Profilo ha infatti deciso di integrare nuovamente il banchiere milanese, noto per la sua carriera come dirigente d’azienda, ma anche e soprattutto per il rinvio a giudizio a seguito del crack Parmalat. L’istituto si è riunito ieri per il proprio meeting è la decisione in questione è stata adottata a maggioranza. In pratica, tale reintegro avrà luogo per quel che concerne la piena totalità delle funzioni di Arpe, vale a dire quelle di presidente e di amministratore delegato del gruppo, ruoli da cui il membro del Comitato Permanente dell’Abi Banche e Società si era autosospeso a causa della vicenda Ciappazzi-Parmatour. Bisogna ricordare che a novembre Arpe è stato condannato in primo grado dalla magistratura di Parma; i capi imputati si riferiscono alle azioni compiute nel biennio compreso tra il 2002 e il 2003, quando il banchiere era direttore generale di Capitalia.

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Banco popolare rinuncia all’opzione sulla quota di Creberg

 La decisione potrebbe forse spiazzare gli addetti ai lavori e gli azionisti, ma è praticamente definitiva: il Banco Popolare ha deciso di non esercitare l’opzione per acquistare nuovamente la quota del 10% relativa a un altro istituto di credito di stampo territoriale, il Credito Bergamasco. Questa operazione, infatti, doveva essere portata a compimento entro la fine del mese attualmente in corso e appena cominciato, ma a quanto pare non se ne farà nulla. Le indiscrezioni più accreditate, inoltre, hanno messo in evidenza una scelta di cui si era parlato anche nei giorni scorsi; in pratica, chi aveva escluso il riacquisto in questione aveva motivato il tutto con le conseguenze più negative dello stesso, vale a dire gli oneri non certo indifferenti che avrebbero gravato sugli indici patrimoniali attesi.

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Banco Desio: il cda approva il piano per il 2012 e il 2013

 Non si sente parlare molto spesso del Banco di Desio e della Brianza, spa con oltre cento anni di storia e che nel corso di quest’anno è risultato essere il quindicesimo gruppo creditizio del nostro paese: uno spunto importante è però venuto pochi giorni fa, quando l’istituto lombardo ha provveduto a rendere note le conclusioni a cui è giunto il suo consiglio di amministrazione. Nel dettaglio, i punti salienti sono sostanzialmente due, vale a dire l’apertura di ben dodici filiali e il mantenimento del Tier 1 (la componente primaria del capitale) al di sopra dei dieci punti percentuali. Ma vi sono anche altri dati e informazioni che sono degni di nota; in particolare, i proventi operativi sono previsti in aumento del 6,6%, mentre l’utile operativo della banca in questione dovrebbe sfiorare i nove punti percentuali di crescita (+8,8% per la precisione).

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Banca Etica avanza delle critiche al Decreto Monti

 Banca Etica, l’istituto di credito che, come suggerisce anche il nome, è improntato al rispetto dei principi della finanza etica, non è stata ancora convinta della validità ed efficacia della manovra finanziaria varata dal governo Monti: la nota del gruppo in questione, infatti, ha voluto mettere in luce tutti i timori e le preoccupazioni relativi, ad esempio, alle imposte di bollo che andranno a gravare sul risparmio, una misura che andrà a riguardare titoli azionari, obbligazionari, fondi comuni, polizze e quant’altro, eccezion fatta solamente per i conti correnti e i fondi pensione. Tale tassazione è stata definita senza mezzi termini “iniqua”, in quanto i 34,20 euro da versare ogni anno per questa tipologia di investimenti andrebbe a penalizzare un’ampia platea di risparmiatori.

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Banca Sella: UP Mobile anche per le donazioni all’Unicef

 UP Mobile, il sistema sfruttato da Banca Sella per gli acquisti e i pagamenti tramite il telefono cellulare, sta divenendo protagonista anche di un’azione molto nobile: la fotografia del codice QR, il metodo per effettuare versamenti attraverso uno smartphone, potrà d’ora in poi essere sfruttata anche per delle donazioni importanti da destinare al mondo della solidarietà. In effetti, non sarà necessario né denaro contante né carte di credito per quest’opera di bene, ma il consueto meccanismo consentirà di destinare la donazione fotografando semplicemente una locandina o la pagina di un giornale. Il primo utilizzo è già realtà, visto che il gruppo piemontese ha deciso di mettere a disposizione questo sistema per l’iniziativa “Vogliamo Zero” dell’Unicef, la quale si è posta l’obiettivo di ridimensionare in modo sensibile la mortalità entro i primi cinque anni di vita: la mortalità infantile è un problema fin troppo diffuso in molte parti del mondo, ma questo impegno può rappresentare un contributo importante alla sua lotta.

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