Il deficit di bilancio della Spagna è stato il più vasto di tutta l’Unione Europea nel 2012. La sfida che sta affrontando il primo ministro della nazione iberica, Mariano Rajoy, è dunque complicata, visto che sta preparando nel dettaglio un nuovo piano per tentare di far ripartire l’economia. L’Eurostat ha diffuso oggi questi dati allarmanti, mettendo in luce come il deficit spagnolo sia aumentato fino al 10,6% del prodotto interno lordo, soprattutto a causa dei costi sostenuti per il salvataggio del settore bancario. Nel 2011, il valore in questione si era fermato al 9,4%, mentre un anno fa è stato peggiore addirittura di quello della Grecia (10%).
Economia e Lavoro
Le scarse informazioni dei mercati rionali italiani
Sono davvero scarse le informazioni con cui si trovano a che fare i consumatori italiani presso i vari mercati rionali. Si tratta di un interessante, ma anche preoccupante rapporto che è stato messo in luce dal Movimento Difesa del Cittadino, vale a dire quello sulle etichette del settore ortofrutticolo e dei prodotti ittici. L’indagine in questione ha evidenziato come in appena due banchi su dieci di tali mercati vi sia una etichettatura regolare. Per quel che riguarda i prodotti ittici la situazione è decisamente migliore, visto che il 45% del campione esaminato non ha presentato alcun problema dal punto di vista normativo.
A marzo vendite in calo per H&M
Hennes & Mauritz, l’azienda di abbigliamento svedese che è meglio nota con la sigla H&M, deve fare i conti con numeri non proprio positivi per quel che riguarda le proprie vendite. In effetti, il gruppo di Stoccolma ha fatto registrare un calo in tal senso pari a quattro punti percentuali, una differenza piuttosto netta rispetto a quanto avvenuto un anno fa (a marzo del 2012, infatti, si annunciò trionfalmente un balzo in avanti del 26%). Tra l’altro, questa contrazione diventa ancora più preoccupante se si prendono in considerazione i negozi che sono stati aperti da almeno 365 giorni, vale a dire l’analisi su base comparabile.
Le remunerazioni dei manager Pirelli nel 2012
Poco più di tre milioni di euro: è questo l’importo della remunerazione ricevuta lo scorso anno da Marco Tronchetti Provera, numero uno e amministratore delegato di Pirelli. I 3,083 milioni a cui si sta facendo riferimento non sono altro che quanto pagato dalla società milanese per le due importanti cariche ricoperte: per una larghissima fetta (la quasi totalità per la precisione), si sta parlando di compensi fissi. Le altre retribuzioni dei top manager sono piuttosto lontane da tale cifra, visto che Vittorio Malacalza e Alberto Pirelli, entrambi vicepresidenti del gruppo lombardo, hanno ottenuto rispettivamente 431mila e 952mila euro.
ll momento difficile di Htc
La High Tech Computer Corporation, azienda di Taiwan celebre per i suoi smartphone e meglio nota con l’acronimo Htc, sta vivendo un momento piuttosto fiacco in questi ultimi tempi. Non bisogna farsi ingannare infatti dalla grande attesa che sta suscitando il lancio dell’ultimo prodotto tecnologico, One, visto il suo design accattivante e le caratteristiche piuttosto interessanti, vi sono diversi problemi da tenere in debita considerazione, più precisamente quelli relativi alla produzione all’ingrosso. Sono proprio questi ultimi a destare le maggiori preoccupazioni nell’azienda di Taoyuan.
Economia americana in miglioramento
Continua a migliorare l’economia americana. Stando a quanto sostengono gli ultimi dati macroeconomici ufficiali, infatti, nel corso del quarto trimestre dello scorso anno il prodotto interno lordo avrebbe subito un innalzamento superiore alle stime provvisorie, sebbene comunque ancora inferiore rispetto alle aspettative degli economisti che – probabilmente influenzati da un eccessivo ottimismo – si attendevano un incremento più sostanzioso.
Il fenomeno delle imprese in fuga dall’Italia
Anno 2011, la fuga delle imprese italiane è divenuta un dato di fatto: come evidenziato dai dati della Cgia di Mestre, vi sono diversi motivi che hanno spinto più di 27mila aziende del nostro paese a trasferirsi alla data del 31 dicembre di due anni fa. Nello specifico, si tratta soprattutto della pressione fiscale, della burocrazia, del costo del lavoro, ma anche della continua inefficienza da parte della pubblica amministrazione, del poco credito a disposizione e degli oneri sempre maggiori dell’energia. Insomma, si sta parlando di ostacoli di non poco conto. Sempre secondo l’associazione veneta, gli ultimi anni erano stati caratterizzati da un incoraggiante contenimento del fenomeno, seppur presente, ma comunque dal 2000 al 2011 è stato registrato un aumento in questo senso pari a sessantacinque punti percentuali.
Debiti Stato più alti del previsto
Brutte sorprese per i conti pubblici italiani: stando a quanto affermato dalla Banca d’Italia, infatti, i debiti che lo Stato avrebbe nei confronti delle aziende italiane supererebbero di circa 20 miliardi di euro le stime precedentemente diramate dal Tesoro. In altri termini, i crediti delle aziende nei confronti delle pubbliche amministrazioni non sarebbero pari a 71 miliardi, ma a 90 miliardi. Di conseguenza, il tentativo di arginare la crisi stanziando 40 miliardi non servirebbe che a coprire la metà dei debiti commerciali scaduti.
La class action americana contro Ford
I consumatori di ben quattordici stati americani hanno avviato una class action federale contro Ford Motor Company: che cosa ha combinato il colosso automobilistico di Dearborn? Il motivo del contendere è rappresentato dai difetti che sono stati riscontrati in alcuni veicoli che recano tale marchio, i quali hanno provocato difficoltà al momento dell’accelerazione. L’azione di classe collettiva in questione ha a che fare con milioni e milioni di potenziali acquirenti, più precisamente per quel che riguarda le vetture che sono state fabbricate nel periodo compreso tra il 2002 e il 2010.
Le opzioni del Belgio per ridurre il deficit
L’unione fa la forza: recita così il motto ufficiale del Belgio e ci sarà bisogno di moltissima unità per far fronte all’attuale situazione economica. Il governo di Bruxelles sta tentando disperatamente di venire incontro ai dettami imposti dall’Unione Europea in questo senso, in modo da evitare sanzioni pesanti. Per il momento sono in corso le trattative e niente è stato ancora deciso in maniera definitivo. I fondi aggiuntivi che sarà necessario reperire sono compresi tra 1 e 1,5 miliardi di euro, a seconda di quale sarà l’obiettivo finale per quel che concerne il deficit di bilancio, un altro elemento che fa ben capire quanta incertezza vi sia.