HP approva incremento dividendo

 Hewlett Packard, il leader mondiale nella produzione di personal computer, ha reso noto di aver autorizzato un incremento di 10 punti percentuali nel suo dividendo trimestrale, che la società dovrebbe formalizzare nel corso del mese di maggio. L’attuale dividendo, in pagamento il 4 aprile, rimarrà invece stabile a 12 centesimi per azione, come precisato da una nota ufficiale fornita alla stampa dalla società di Palo Alto, in California.

La compagnia, anche attraverso questa mossa, cerca di rilanciare le sorti del proprio patrimonio azionario sui mercati regolarmentati, con i prezzi dei titoli che hanno subito un calo complessivo di quasi 35 miliardi di dollari rispetto all’anno precedente. Sotto la guida dell’attuale amministratore delegato Meg Whitman, che ha preso il timone di HP nel precedente mese di settembre, l’azienda sembra essere duramente interessata da una procedura di ristrutturazione e da un processo corposo di investimenti nella ricerca e nello sviluppo.

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Strategia RIM per rilanciare le vendite

 Research In Motion, la compagnia canadese “madre” dei noti smartphone BlackBerry, ci riprova. Al fine di risollevare le vendite, duramente penalizzate dalla concorrenza di alcuni competitors internazionali (Apple in testa), la società nord americana sembra essere fermamente intenzionata a sviluppare nuovi dispositivi che possano ridurre il gap accumulato nel corso degli ultimi anni, e che ha provocato non pochi scossoni in sede aziendale.

Proprio al fine di accorciare le distanze con i concorrenti, la Research In Motion avrebbe dichiarato di essere quasi pronta a fornire agli sviluppatori di software dei prototipi della nuota piattaforma BlackBerry, permettendo in tal modo agli stessi produttori di programmi di poter predisporre un’offerta ricca e compatibile alla nuova gamma di smartphone della compagine.

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A Vinitaly si accende la discussione sugli Ogm

 L’edizione di quest’anno di Vinitaly a Verona è stata anche e soprattutto l’occasione per ribadire alcuni concetti fondamentali legati al settore primario del nostro paese: in particolare, le regioni italiane sono apparse molto compatte su un concetto, vale a dire il rifiuto totale all’utilizzo e allo sfruttamento di sementi del tipo ogm (organismi geneticamente modificati) all’interno del nostro territorio nazionale. Non è un caso che proprio la giornata di ieri sia stata caratterizzata dalla riunione della Commissione Politiche Agricole, dunque questo argomento è stato messo sul piatto in maniera più che mai attuale. Qual è il sentimento delle giunte regionali da questo punto di vista?

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Lego, boom di utili

 Certi simboli non tramontano mai, o quasi. Ciò che è certo è che la Lego, celeberrima azienda danese famosa in tutto il mondo per le proprie costruzioni di mattoncini sulle quali hanno giocato almeno 3 generazioni di persone, si appresta a festeggiare i suoi primi 80 anni di vita con un bilancio in grande spolvero, sul quale emergono utili balzati dalla quota di 668 milioni di euro nel 2010, agli attuali 760 milioni di euro.

Oltre agli utili, ad aver compiuto un poderoso incremento è stato anche il fatturato, salito di 17 punti percentuali a 2,514 miliardi di euro, rispetto ai 2,150 miliardi di euro del 2010. La quota del mercato mondiale dei giocattoli in mano alla società europea è ancora superiore ai 7 punti percentuali: una strenua difesa dinanzi alla concorrenza più che agguerrita da parte di operatori low cost, prevalentemente cinesi, che stanno cercando di erodere delle fette significative della “torta” ludica internazionale.

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Fedex raddoppia utile netto

 Fedex, uno dei leader globali nel settore della logistica, ha dichiarato di aver chiuso il proprio terzo trimestre fiscale con un utile netto pari a 521 milioni di euro, pari a 1,55 dollari per azione, contro precedenti attese pari a 1,35 dollari per azione. Tuttavia, nonostante questa spinta ottimale conseguita sul finire del 2011, la società ha altresì dichiarato un diffuso pessimismo sull’andamento di questi primi mesi del 2012, ricordando come abbia rivisto al ribasso le stime di crescita per i tre mesi che si concluderanno nel mese di maggio.

Sfiducia sul futuro a breve termine a parte, gli analisti hanno accolto con enorme soddisfazione l’ottima performance del big della logistica a stelle e strisce, che è riuscito a raddoppiare i propri utili rispetto allo scorso anno (+ 126 punti percentuali), andando a scavalcare le attese dei principali analisti internazionali sui mercati azionari.

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Willis Italian Network fa un bilancio dei suoi primi tre anni

 Tre anni di vita non sono poi molti, soprattutto se si parla di una compagnia finanziaria, ma il discorso può cambiare se si fa riferimento a Willis Italian Network; quest’ultima è stata infatti protagonista di un aumento importante per quel che concerne i propri volumi di premi, i quali sono passati da quattro a otto milioni di euro in un anno appena (+50% quindi), con delle nuove adesioni di broker che fanno sperare per il meglio. La convention annuale del gruppo a Milano è stata proprio l’occasione per discutere di tutto questo e per capire cosa ci si può attendere dal 2012. Win è nato appunto nel 2009 prendendo spunto dall’esperienza di Willis nel Regno Unito. L’intento che si è subito cercato di raggiungere è stato quello di dar vita a prodotti assicurativi in grado di soddisfare le esigenze delle piccole e medie imprese, un traguardo senz’altro possibile dato che nel giro di un triennio gli stessi broker sono passati da nove a trentacinque, un incremento di quasi quattro volte.

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Mercedes e le strategie cinesi

 Acquistare una Mercedes Benz in Cina difficilmente è stato più conveniente di adesso. Le concessionarie stanno infatti applicando sconti pari anche al 25% su alcuni degli ultimi modelli del portafoglio di veicoli della società, come la sedan S300, sconfiggendo in tale aggressiva politica promozionale le agguerrite mosse dei principali concorrenti internazionali, come la BMW e la Audi, le cui rispettive serie 7 e A8L sono finite sul mercato con un prezzo scontato di circa 20 punti percentuali.

La straordinaria offerta commerciale della Mercedes ha prodotto una serie di risultati in gran parte attesi: gli ordinativi alle concessionarie sono schizzati verso l’alto, e la Mercedes ha una seria difficioltà a far fronte a tutte le richieste provenienti da uno dei principali mercati auto del mondo.

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Jaguar progetta nuovi investimenti

 Jaguar Land Rover, la divisione auto di lusso della indiana Tata Motors, e la Chery Automobile, stanno progettando importanti investimenti all’interno della propria joint venture cinese. Investimenti che dovrebbero concretizzarsi nell’ordine di 3 miliardi di dollari, da distribuire all’interno di un arco temporale pari a circa cinque anni, e principalmente riconducibili alla realizzazione di nuove infrastrutture produttive, e al finanziamento delle strategie di marketing e promozione pubblicitaria.

Le due compagnie dovrebbero infatti impiegare circa 1 miliardo di dollari nella costruzione di una nuova fabbrica, e un altro miliardo di dollari nella realizzazione di un nuovo brand specifico per il mercato cinese. Una cifra ancora da stabilire – ma che dovrebbe comunque aggirarsi tra 500 milioni di dollari e un miliardo di dollari – sarà invece indirizzata nella ricerca e nello sviluppo. Dati ancora da confermare, visto che sono frutto di mere indiscrezioni da parte dei soliti ben informati vicini ai vertici societari della joint venture.

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Potenziata la linea di credito revolving per Piaggio

 Piaggio, la celebre compagnia toscana che è famosa in tutto il mondo per la sua Vespa, ha ancora bisogno di denaro liquido per sopravvivere: non si spiega altrimenti l’aumento di importo che è stato deciso in relazione alla linea di credito revolving già sottoscritta qualche mese fa. Nel dettaglio, il gruppo di Pontedera ha potuto beneficiare verso la fine dello scorso anno di un prestito a medio termine di ammontare pari a 130 milioni di euro. In pratica, l’intera operazione è stata gestita da una serie di banche internazionali piuttosto importanti: ora, grazie anche al contributo messo a disposizione da altri due istituti di credito, Mediobanca e Intesa Sanpaolo, quella somma di denaro è salita fino a duecento milioni, una generosità piuttosto tangibile. Il comunicato di Piaggio ha voluto chiarire gli intenti di una mossa del genere e le prospettive più reali per il futuro.

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Web Economy: pesa per l’8,3% del Pil britannico

 Secondo una recentissima ricerca condotta dal Boston Consulting Group, la Gran Bretagna sarebbe il Paese del G20 leader per quanto concerne la web economy. Nell’area, infatti, l’8,3% del prodotto interno lordo sarebbe rappresentato proprio dall’economia che ruota intorno alla rete. Inoltre, il 13,5% degli acquisti viene effettuato su internet, e un cittadino su quattro dichiara di preferire un anno di astinenza sessuale piuttosto che la rinuncia al collegamento a banda larga. E non è finita qui.

Al di là dello straordinario peso della web economy sul prodotto interno lordo britannico, a sorprendere sono anche i termini assoluti della ricerca del Boston Consulting Group. La web economy d’oltre manica sarebbe infatti già valutata ben sopra i 121 miliardi di sterline (circa 140 miliardi di euro), valore che si riferisce all’ultimo dato statistico utile (il 2010), e che oggi si ritiene superata di una probabile doppia cifra.

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